Come scegliere una strategia per la crescita personale
di Giacomo Bruno



Vari autori hanno provato a dare un’interpretazione della felicità, per capire quando è giusto essere felici, per quanto tempo, come ci si sente quando si è felici.
Ognuno di noi ha la sua interpretazione della felicità: si può essere felici quando si è in compagnia del proprio partner, al lavoro, quando si pratica lo sport preferito, quando si condividono esperienze con gli amici.. C’è un aspetto che comunque accomuna tutte queste accezioni di felicità: si è felici quando ci si sente liberi (da condizionamenti, da paure).
Il punto che voglio affrontare io è “come possiamo scegliere di essere felici?”. Il “come” è il motore che attiva il ragionamento, stimola la propositività e la nascita di nuove idee e soluzioni. Il “come” ci permette di focalizzarci sul fare, sull’azione, l’unica via per raggiungere risultati concreti nella vita.


Questa frase l’avrò sentita migliaia di volte. Cambiare non solo è difficile ma è anche faticoso, ed è proprio per questo che molte persone non iniziano un cambiamento e si accontentano di ciò che sono o che hanno. Il cambiamento è difficile solo quando ci mettiamo in una posizione di attivazione e cioè quando pensiamo che siamo noi, con le nostre azioni, a doverlo mettere in atto.


I due termini citati in questa massima, “autosufficienza” e “libertà”, rappresentano un obiettivo verso il quale tutti dovremmo tendere, specialmente di questi tempi. Se, a prima vista ,può sembrare una chimera raggiungere entrambe queste qualità, a ben vedere può risultare molto più agevole e fattibile di altre sfide contemporanee come la ricerca di un posto di lavoro fisso o la speranza di vincere al superenalotto!

Secondo il mio modesto parere dobbiamo guardarci bene attorno e valutare bene ciò che i nostri clienti desiderano; dobbiamo aggiungere servizi accessori; in breve abbiamo l’obbligo di creare nuove necessità.



Non tutti hanno però la fortuna di trovarsi un cospicuo patrimonio in opere d’arte. Un gran numero di collezionisti, per non dire la maggioranza, si sono davvero fatti da soli. Chi aveva parecchi soldi a disposizione e un grande fiuto ha avuto più facilità nel costruirsi una collezione ben fornita. Gli altri si sono dovuti accontentare di quel che passava il convento.
Chi si avvicina all’arte contemporanea lo fa essenzialmente per due motivi. Il primo è la circostanza che l’arte rappresenta una sorta di status symbol, un modo insomma per distinguersi dagli altri, per apparire più sofisticati, intelligenti o, usando un termine inglese, trendy.




Il modo di vestire parla, l’abbigliamento è comunicazione, trasmette dettagli importantissimi sulla tua personalità e sul tuo stile di vita; un aspetto trasandato riflette apatia e noncuranza, un vestito curato comunica sicurezza, minimizza le imperfezioni ed esalta le qualità. Chi si sente adeguato diventerà tranquillo e sicuro di sé. Qualche consiglio? Ne troverai moltissimi nell’ebook.
