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Cause ed effetto della crisi economica (Parte 3)

In Islanda negli anni scorsi si è puntato molto nel settore bancario per due motivi: Il primo perché la gente ha un alta istruzione generale e quindi ambisce a lavori di concetto; il secondo perché non producendo quasi niente sono costretti a comprare dall’estero aumentando di anno in anno il loro debito pubblico. La pensata “geniale” fu quella di creare dei conti correnti competitivi (nello stesso stile del conto arancio molto in voga nel nostro paese) da piazzare agli stessi islandesi, ma soprattutto al mercato esterno, per incamerare capitali provenienti da paesi con moneta forte.

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Cause ed effetto della crisi economica (Parte 2)

La banca più esposta è risultata essere la Lheman and Brothers che con il suo fallimento si è tirata dietro anche numerose piccole banche che si appoggiavano (in tutto il mondo) ad essa per i prodotti finanziari. Inizialmente la L&B come anche tutte le altre hanno pignorato le varie case dei malcapitati rientrando anche se parzialmente dei capitali prestati, ma per fare ciò le istituzioni bancarie hanno immesso nel mercato numerosi immobili facendo ribaltare di fatto il rapporto domanda/offerta creando quindi una svalutazione del mattone che ha perso negli ultimi 2 anni in USA il 30% del valore.

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