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Veo 3: cosa è, come funziona e come attivarlo in Italia

L’intelligenza artificiale (IA) sta trasformando radicalmente numerosi settori e la creazione di contenuti video non fa eccezione. Negli ultimi anni, si è assistito a una rapida ascesa di modelli AI generativi capaci di produrre immagini, musica e, più recentemente, video di qualità crescente a partire da semplici input testuali o visivi. In questo panorama in fermento, Google DeepMind ha introdotto Veo 3, un modello di generazione video che si preannuncia come un’innovazione significativa, spingendo ulteriormente i confini di ciò che è possibile realizzare con l’IA.1 Veo 3 non si limita a generare immagini in movimento, ma integra nativamente la creazione di audio, inclusi effetti sonori, rumore ambientale e dialoghi, aprendo nuove frontiere per filmmaker, creatori di contenuti e aziende.3

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ChatGPT 4.1 testato sugli Agenti AI per creare un libro

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Il panorama dell’intelligenza artificiale è in costante e rapida evoluzione, e OpenAI si conferma ancora una volta uno dei principali motori di questa trasformazione. Il 14 aprile 2025 ha segnato una data significativa con l’annuncio ufficiale di ChatGPT-4.1, l’ultima iterazione del celebre modello linguistico di grandi dimensioni (LLM) dell’azienda. Questa nuova versione non rappresenta un semplice aggiornamento incrementale, ma introduce miglioramenti sostanziali che promettono di ridefinire gli standard in termini di prestazioni computazionali, efficienza operativa e, soprattutto, capacità di integrazione. GPT-4.1 si profila come uno strumento potentissimo, particolarmente adatto a inserirsi nei moderni flussi di lavoro automatizzati, aprendo scenari inediti per sviluppatori, aziende e creatori di contenuti che sfruttano piattaforme come n8n per orchestrare processi complessi. L’arrivo di GPT-4.1 non è solo una notizia per gli addetti ai lavori, ma un evento che potrebbe accelerare ulteriormente l’adozione dell’IA in una vasta gamma di applicazioni pratiche.

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Meta AI su Whatsapp: Guida Completa

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L’integrazione dell’intelligenza artificiale nelle piattaforme di messaggistica istantanea rappresenta una delle evoluzioni più significative nel panorama digitale contemporaneo. Meta, il colosso dietro Facebook, Instagram e WhatsApp, ha annunciato con grande enfasi l’arrivo di Meta AI, un assistente virtuale progettato per rivoluzionare l’esperienza utente all’interno della sua app di messaggistica più popolare. Promesse di risposte immediate, traduzioni istantanee, supporto creativo e ricerche intelligenti hanno acceso l’entusiasmo di milioni di utenti. Tuttavia, una domanda risuona sempre più frequentemente nei forum online, sui social media e nelle ricerche Google: “Non vedo Meta AI su Whatsapp“. Questa diffusa perplessità indica che, nonostante l’annuncio, la distribuzione di questa funzionalità non è stata né universale né immediata, lasciando molti utenti in uno stato di attesa e confusione.

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Manus AI – Cosa è e Come Funziona il nuovo Agente di Intelligenza Artificiale

Se stai cercando di capire cosa sia Manus AI e come funzioni, sei nel posto giusto. Questo innovativo agente di intelligenza artificiale si basa su algoritmi avanzati per migliorare l’efficienza e l’interazione umana. Scopriremo insieme le sue applicazioni pratiche, nonché i potenziali rischi e i benefici che può portare nel tuo quotidiano. Preparati a esplorare un futuro in cui l’IA diventa una parte sempre più integrata e utile delle tue attività.

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Apple Watch con Fotocamera e AI: Il Futuro degli Smartwatch è alle Porte

L’evoluzione della tecnologia indossabile sta raggiungendo nuove vette, e Apple sembra pronta a rivoluzionare ancora una volta il mercato degli smartwatch. Le ultime indiscrezioni parlano di un Apple Watch con fotocamera integrata e funzionalità avanzate di intelligenza artificiale (AI), che potrebbe debuttare entro il 2027. Scopriamo insieme cosa bolle in pentola e come queste novità potrebbero cambiare il nostro modo di interagire con i dispositivi wearable.

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Legge Moore: l’AI raddoppia ogni 7 mesi

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La Legge di Moore è un principio formulato nel 1965 da Gordon Moore, co-fondatore di Intel, che osservò come il numero di transistor nei microchip raddoppiasse circa ogni due anni, aumentando esponenzialmente la potenza dei computer. Questo ha permesso lo sviluppo di dispositivi sempre più potenti e accessibili.​

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