Perché l’approccio “problem solving” non funziona con i pensieri negativi?

UGOPERUGINIIl Commissario Montalbano e i “pensieri negativi”

Tutti abbiamo pensieri negativi che ci disturbano, che ci fanno soffrire e che spesso ci impediscono di ottenere quello che vogliamo, ad esempio acquisire nuove conoscenze. Se ci può fare piacere, persino, un personaggio razionale come il Commissario Montalbano, scaturito dalla penna felicissima di Andrea Camilleri, soffre di questi problemi.

Riportiamo un breve passo da uno dei suoi ultimi romanzi, dal titolo “Un covo di vipere”:

“Voliva stari per qualichi minuto con la testa sgombra di pinseri. Non ci arriniscì, il ciriveddro è ’na  gran camurria di machina che non sulo non s’arresta mai, ma t’obbliga a pinsari a quello che voli lui. Ammatula ti metti ad arricordare a un momento filici della tò vita, doppo manco cinco minuti il ciriveddro ti costringi a ripinsari a quello che non volevi.”

Come funziona la nostra mente nell’affrontare problemi concreti o pensieri negativi.

Se abbiamo qualche situazione che ci crea dei problemi cerchiamo di trovare una soluzione adeguata per far tornare tutto come era prima.  Abbiamo forato una gomma dell’auto? Ci diamo da fare per sostituirla o chiamiamo il carro attrezzi per farci aiutare.  Insomma, il processo del pensiero umano è: individua il problema, affrontalo e risolvilo!

Questa strategia è efficace sui problemi concreti di ogni giorno ma sui nostri pensieri, che provengono da processi linguistici e cognitivi, l’esito è esattamente l’opposto. Un pensiero ti tormenta: “Non ce la faccio a studiare, sono troppo distratto, mi comporto in modo dispersivo…” La tentazione è quella – del tutto logica – di applicare il sistema “problem solving” , cioè cercare di fermare un pensiero del genere perché comprendiamo che è negativo e che ci impedirà di studiare come vorremmo.
 
Ebbene, se cerchi di non pensare a una certa cosa, nello stesso tempo sei costretto a evocare mentalmente  proprio il problema di cui vorresti liberarti. Perciò, dovremmo essere in grado non solo di pensare a qualcosa di diverso ma anche trattenerci dal pensare al motivo per cui lo stiamo facendo. Un bel ginepraio, non è vero? E siccome il compito è quasi impossibile, il pensiero che ci crea preoccupazione anziché retrocedere tende a svilupparsi.

La meditazione.  Come riuscire a osservare dal di fuori i propri pensieri negativi

C’è un altro aspetto poi da non sottovalutare. Quando affronti un pensiero negativo, come abbiamo visto sopra, non fai altro che immergerti sempre di più in esso fino a invischiarti completamente. Rispondi a queste domande:

–          Hai cercato di frenare i tuoi pensieri negativi?

–          Questi pensieri hanno messo in gioco anche te stesso e la tua esperienza?

–          Ti rendi conto che lottare in questo modo non è efficace e ti fa soffrire senza risolvere il problema?

Se hai risposto positivamente a queste domande, il mio suggerimento è quello di evitare di cercare di tenere sotto controllo i tuoi pensieri ma guardarli dall’esterno, senza crederci troppo, senza lasciarsi coinvolgere eccessivamente. L’unico sistema efficace è la prassi della meditazione. Nel corso “Apprendimento facile” troverai le indicazioni che ti aiuteranno ad addomesticare e rendere innocui i “pensieri negativi”, tutti, ma soprattutto quelli che ti impediscono di studiare e migliorare le tue conoscenze per farti progredire e raggiungere il successo e la serenità che meriti.

A cura di Ugo Domenico Perugini

Pubblicato il: 30 Settembre 2013