Dizione e cadenze dialettali

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Essere comunicatori, parlare in pubblico di fronte ad una platea; richiede una preparazione tecnica molto importante. Spesso e volentieri capita di sentire oratori che hanno una preparazione straordinaria per quanto riguarda i contenuti degli argomenti ed una padronanza sul palco più che perfetta. Ma ad un attento ascolto, purtroppo notiamo non solo una dizione sbagliata, ma anche una cadenza dialettale troppo marcata.

Adottare un linguaggio “sterile” quando si parla in pubblico, è molto importante per ottenere successo, per essere compresi e soprattutto per dare un’immagine di professionalità. Capisco che avere una perfetta dizione risulta molto difficile, lo è anche per chi fa l’attore, figuriamoci per chi vuole parlare in pubblico e non ha mai seguito corsi appositi.

Chi vorrà seguire le mie lezioni sull’ebook, vedrà però che io fornirò tutte le regole della dizione della lingua italiana, dando però importanza solo a certe, non a tutte. Questo perché, a meno che non si parli di fronte ad una platea di attori o ad appassionati di cultura e dizione; chi ci ascolta non presta attenzione ad una perfetta dizione, bensì alle nostre parole e alla loro musicalità..

Proprio per questo motivo, ciò che risulta di vitale importanza per un comunicatore in pubblico, è di evitare di parlare con cadenze dialettali!

Capita spesso di ascoltare in radio o televisione personaggi dello spettacolo che, proprio per costruirsi un immagine o lasciare un ricordo su chi li ascolta, parlano con una vistosa cadenza dialettale (soprattutto romana, toscana o napoletana…le più simpatiche); però a mio avviso una persona che deve proporre un prodotto, tenere una conferenza o comunque parlare e spiegare concetti che devono risultare chiari a tutti, deve parlare utilizzando un linguaggio “sterile” privo cioè di cadenze dialettali.

A Cura di Massimo Pigliacampo,
Autore di “I Segreti per Parlare in Pubblico”

Pubblicato il: 17 Ottobre 2008

Dettagli di Giacomo Bruno

Giacomo Bruno, nato a Roma, classe 1977, ingegnere elettronico, è stato nominato dalla stampa “il papà degli ebook” per aver portato gli ebook in Italia nel 2002 con la Bruno Editore, 9 anni prima di Amazon e degli altri editori. È Autore di 34 Bestseller sulla crescita personale e Editore di oltre 1.100 libri sui temi dello sviluppo personale e professionale, che hanno aiutato oltre 2.500.000 italiani. È considerato il più esperto di Intelligenza Artificiale applicata all’Editoria ed è il più noto “book influencer” italiano perché ogni libro da lui promosso o pubblicato diventa in poche ore Bestseller n.1 su Amazon. È seguito dalle TV, dai TG e dalla stampa nazionale. Aiuta Imprenditori e Professionisti a costruire Autorevolezza, Visibilità e Fatturato scrivendo un Libro con la propria Storia Professionale. Info su: https://www.brunoeditore.it