Dizione e cadenze dialettali

Adottare un linguaggio “sterile” quando si parla in pubblico, è molto importante per ottenere successo, per essere compresi e soprattutto per dare un’immagine di professionalità. Capisco che avere una perfetta dizione risulta molto difficile, lo è anche per chi fa l’attore, figuriamoci per chi vuole parlare in pubblico e non ha mai seguito corsi appositi.
Chi vorrà seguire le mie lezioni sull’ebook, vedrà però che io fornirò tutte le regole della dizione della lingua italiana, dando però importanza solo a certe, non a tutte. Questo perché, a meno che non si parli di fronte ad una platea di attori o ad appassionati di cultura e dizione; chi ci ascolta non presta attenzione ad una perfetta dizione, bensì alle nostre parole e alla loro musicalità..
Proprio per questo motivo, ciò che risulta di vitale importanza per un comunicatore in pubblico, è di evitare di parlare con cadenze dialettali!
Capita spesso di ascoltare in radio o televisione personaggi dello spettacolo che, proprio per costruirsi un immagine o lasciare un ricordo su chi li ascolta, parlano con una vistosa cadenza dialettale (soprattutto romana, toscana o napoletana…le più simpatiche); però a mio avviso una persona che deve proporre un prodotto, tenere una conferenza o comunque parlare e spiegare concetti che devono risultare chiari a tutti, deve parlare utilizzando un linguaggio “sterile” privo cioè di cadenze dialettali.
A Cura di Massimo Pigliacampo,
Autore di “I Segreti per Parlare in Pubblico”









