Come stabilire il giusto livello di indebitamento

Foto Iniziale

Antonio Schirripa Molti imprenditori credono che l’indebitamento aziendale debba essere considerato sempre in modo negativo. In realtà, prima di giungere a qualsiasi conclusione, occorre esaminare tre aspetti e precisamente:

– Il rendimento del capitale investito in azienda;

– Il costo dei nuovi capitali presi a prestito;

– Il livello di indebitamento complessivo.

Il rendimento del capitale investito è un dato che non è influenzato dal livello di indebitamento. In altri termini, gli interessi passivi pagati dall’azienda per ottenere capitali in prestito non incidono sul rendimento del capitale investito. Questo dato si ottiene, infatti, dal rapporto tra il reddito operativo (Ro) e il capitale investito (Ci) e gli oneri finanziari sono ininfluenti sul reddito operativo.

Il rendimento ottenuto dagli investimenti deve poi essere ripartito tra i finanziatori e l’imprenditore. Minore è la remunerazione dei capitali prestati dai finanziatori e maggiore è di conseguenza la remunerazione del capitale dell’imprenditore.

In altri termini, volendo semplificare il concetto, si può affermare che se il capitale investito in azienda rende in termini operativi supponiamo il 12% ed il capitale preso a prestito costa ad esempio il 7%, allora vi è convenienza a indebitarsi.

Nell’esempio sopra indicato, risulta evidente che per ogni 100 euro presi a prestito se ne pagano 7 di interessi e gli altri 5 (la differenza tra 12 di rendimento e 7 di costo) contribuiscono ad aumentare il rendimento del capitale investito in azienda dall’imprenditore. Questo effetto si chiama effetto leva finanziaria.

Occorre però evitare di giungere a conclusioni sbagliate. Se ci si limitasse a considerare solamente questo aspetto, allora ogni volta che il rendimento del capitale investito risultasse superiore al costo dei nuovi finanziamenti si giungerebbe alla conclusione che converrebbe indebitarsi, anzi più ci si indebita maggiore risulta essere il rendimento del proprio capitale investito.

Invece non è così in quanto occorre considerare anche un altro aspetto importate: il livello complessivo di indebitamento. Il grado di dipendenza finanziaria, o livello di indebitamento, non deve superare un certo limite altrimenti l’azienda dipenderebbe in modo eccessivo dai terzi e questa situazione sarebbe estremamente pericolosa.

Si tenga inoltre presente che i finanziatori tendenzialmente sono portati ad aumentare il costo dei capitali prestati all’aumentare del grado di indebitamento aziendale e il graduale aumento del costo dei finanziamenti potrebbe portare ad un effetto leva negativo modificando il giudizio iniziale.

Da non trascurare, inoltre, che i finanziatori, oltre un certo limite di indebitamento, non sono più disposti a finanziare l’azienda. In conclusione, occorre trovare il giusto equilibrio tra redditività ed indebitamento.

A cura di Antonio Schirripa
Autore di Il Check Up Aziendale

Pubblicato il: 7 Aprile 2010

Dettagli di Giacomo Bruno

Giacomo Bruno, nato a Roma, classe 1977, ingegnere elettronico, è stato nominato dalla stampa “il papà degli ebook” per aver portato gli ebook in Italia nel 2002 con la Bruno Editore, 9 anni prima di Amazon e degli altri editori. È Autore di 34 Bestseller sulla crescita personale e Editore di oltre 1.100 libri sui temi dello sviluppo personale e professionale, che hanno aiutato oltre 2.500.000 italiani. È considerato il più esperto di Intelligenza Artificiale applicata all’Editoria ed è il più noto “book influencer” italiano perché ogni libro da lui promosso o pubblicato diventa in poche ore Bestseller n.1 su Amazon. È seguito dalle TV, dai TG e dalla stampa nazionale. Aiuta Imprenditori e Professionisti a costruire Autorevolezza, Visibilità e Fatturato scrivendo un Libro con la propria Storia Professionale. Info su: https://www.brunoeditore.it