Come scrivere per la tv

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Vorrei inventare un programma per la tv! Come fare? A chi raccontarlo, e come spiegarglielo?

Scrivere per la tv. Inventare un programma, una storia, una fiction un’inchiesta…  Lanciarsi dai territori dell’Youtube agli sconfinati territori della comunicazione televisiva. Insomma proporre e proporsi. Ma come si fa?

A chi chiederlo? Ai parrucconi che discettano di tv senza aver mai visto un solo programma? Ai pasticcioni che chiacchierano per ore cercando di spiegarti qualcosa che non è chiaro neanche a loro?

Chiedetelo a me! Non ho la bacchetta magica ma l’esperienza che mi deriva dall’aver scritto e diretto circa tre-quattrocento ore di televisione assortita: film-tv, inchieste, rubriche, grandi sceneggiati, serial, eccetera eccetera, sui quali sono piovuti numerosi premi internazionali, dal Leone di Venezia ai Festival di Montecarlo, Mosca, Francia, Cina, e così via. Insomma le carte in regola credo proprio di averle. E scusate la modestia!!!

Perchè, vedete? Si può immaginare la vicenda più assurda, inventare un personaggio stravagante, scrivere un romanzo di cinquecento pagine, comporre magnifici versi quasi una nuova “Divina Commedia”… Ma “pensare per la televisione” è un’altra cosa. Vuol dire imprigionare la nostra libera creatività in una gabbia, o meglio darle dei binari, sottoporla a delle regole.

Un architetto può progettare una casa nei modi e nelle forme più diverse, squadrata, circolare, in mattoni, pietra, legno, acciaio, plexiglas. Ma un’abitazione dovrà anzitutto racchiudere uno spazio, e poi proteggermi dalle intemperie, avere luoghi deputati in cui soggiornare, cuocere il cibo e così via. Cioè rispondere a delle esigenze insopprimibili, rispettare alcune funzioni basilari.

Accade qualcosa di analogo per un programma televisivo,  quiz-show, telefilm, sit-com, reality-show  ecc. Un programma tv non è una poesia, non è un racconto fatto di descrizioni e prolisse riflessioni sulla vita e sulla morte, non è un quadro astratto in cui s’incontrano e si scontrano delle macchie di colore nè una statua informale con metalli che si attorcigliano in maniera imprevedibile. No, è un progetto che s’indirizza a dei consumatori, risponde a precise aspettative o magari può crearle.

E allora? Tutti i manuali dell’editore Bruno hanno il grande pregio e l’indiscutibile vantaggio di non perdersi in chiacchiere. Sono chiari, semplici e soprattutto concreti. Anch’io ho cercato di essere fedele a questa apprezzabile impostazioni: nessuna filosofia sulla tv, poche chiacchiere ma indicazioni chiare, concrete, usando un metodo progressivo, che vi segue passo passo.

“Come scrivere per la tv”: provateci anche voi!!!

A cura di Leandro Castellani
Autore di Scrivere per la Tv

Pubblicato il: 27 Ottobre 2010