Come evitare di perdere potere personale affidando agli altri la tua felicità

Potere Personale - https://www.autostima.net/media/authors/vitale.png - https://www.autostima.net/media/authors/de-marco.pngUn modo per perdere potere personale (spesso associato al “vittimismo”) consiste nell’affidare agli altri la tua felicità. Consegnare nelle mani di qualcun altro la possibilità di essere felice, è come prendere metaforicamente il proprio scettro del potere personale e darlo via.

Quando facciamo in modo che la dose di felicità per vivere in maniera soddisfacente sia erogata da qualcun altro che non siamo noi, stiamo pur certi che andremo a vivere un’esperienza frustrante ed altalenante, perché nessuno può essere incaricato di un compito tanto gravoso.  Anche i nostri cari hanno il diritto di scrollarsi da dosso una missione impossibile ovvero rendere perennemente felice qualcun altro. Nessun dovrebbe essere incaricato di portare a termine un compito del genere.

Ti invitiamo pertanto a riprenderti la responsabilità personale sulle tue emozioni e a smetterla di affidare agli altri le tue decisioni: «Tieni, questo è lo scettro del mio potere personale, fanne ciò che vuoi, io non so governare su me stesso, usalo tu, e all’occorrenza usalo anche per bastonarmi».

Neanche il partner più affezionato ed amorevole può fare ciò che spetta a te. E non è compito neppure dei tuoi figli renderti felice. Ora guardati in giro. A chi hai ceduto lo scettro del tuo potere personale? A chi hai chiesto di governare sulle tue emozioni per te? Beh, vai a riprendere ciò che è tuo e che hai lasciato incustodito.

Del resto, se ci pensi è già così impegnativo dover badare al proprio benessere emozionale, perché mai qualcuno dovrebbe essere “costretto”  a pensare anche al tuo?

Prova ad invertire i ruoli. Ti piacerebbe essere investito dal potere di decidere sulla vita emozionale di qualcun altro? Forse in un primo momento eccitato dall’idea di manipolazione diresti di sì, ma pensaci davvero, cosa sarebbe di te se venissero a chiederti continuamente di fornire gioia e felicità, se venissero a bussare alla tua porta come un drogato in astinenza? Ti piacerebbe ancora questa sensazione? Oppure ti sentiresti oppresso e soffocato sotto il peso di richieste impossibili da soddisfare?

È questo ciò che prova chi si sente chiedere (direttamente o indirettamente, non importa): «Rendimi felice». Quando riprendi possesso del tuo scettro del potere personale questo si trasforma in una bacchetta magica e, a partire da quel momento, puoi davvero renderti felice perché ti sarai messo in contatto con i tuoi bisogni e desideri.

a cura di Umberto de Marco & Simona Vitale

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Pubblicato il: 7 Giugno 2014