Come intraprendere il lavoro più bello del mondo: il Wedding Planner!

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Chissà quante volte avrete sentito dire in relazione ai più disparati mestieri: “Il mio è il lavoro più bello del mondo!”.

Il punto è che, quasi sempre, chi lo afferma, ha perfettamente ragione! Questo per il semplice motivo che la nostra soggettività è inappuntabile.

Pertanto ciò che rende felice me può lasciare totalmente indifferente un altro. Perché dico questo? Perché nonostante, come abbiamo visto, il giudizio di ognuno di noi rimanga sempre totalmente personale, ciò non gli impedisce di essere condivisibile, ed io vorrei proprio il privilegio di spiegarvi perché, per me, il mio lavoro di Wedding Planner, è il lavoro più bello del mondo.

Userò cinque punti cardine che mi hanno portato all’epoca a decidere di incamminarmi per questa strada lastricata di bouquet e confetti.

1. Io realizzo sogni. Quante persone possono veramente dire di fare questo? Il Wedding Planner fa dello studio della felicità e soddisfazione altrui un fondamento della sua professionalità.

2. Io partecipo a centinaia di momenti indimenticabili. Molte delle coppie con le quali ho avuto l’onore di lavorare descrivono, comprensibilmente, il giorno del loro matrimonio come quello più bello della loro vita, ed io farò, in qualche modo, parte di questi momenti, per sempre. È una sensazione difficilmente descrivibile, priva di presunzione. Semplicemente, “io c’ero”…

3. Sono come un direttore d’orchestra! Ogni persona del mio staff, ogni fornitore, ogni professionista che incarico dello svolgimento di qualche mansione, è un tassello fondamentale per la realizzazione del matrimonio indimenticabile che creo per i miei clienti, ed io, proprio come un direttore d’orchestra di fronte a tutti i suoi elementi, ho il compito di “dare il La” a ciascuno di loro e coordinarli con la mia bacchetta da Wedding Planner.

L’intero progetto è solo nella mia mente ed in quella della coppia, i fornitori eseguiranno alla perfezione la loro parte, ma spetta a me incastrarla nel modo giusto nella visione d’insieme.

4. Ogni fine settimana è una festa. Parliamoci chiaramente, senza nulla togliere all’importantissimo fondamento del lavoro operaio, c’è una immensa differenza tra l’entrare ogni giorno in una fabbrica assordante e camminare invece per saloni da ricevimento affrescati ed ascoltare un quartetto d’archi che esegue Mozart alla perfezione! Diciamo che, senza tema di smentita, il mio lavoro è tra i più piacevoli.

5. Sono un imprenditore. Vengo pagato per eseguire i punti precedenti ed è giusto che sia così. Ho studiato, ho lavorato sodo per aprire la mia azienda insieme alla mia compagna ed il valore sul mercato di ciò che offro è in diretta proporzione con la soddisfazione dei miei clienti.

Niente recriminazioni o aumenti negati, niente straordinari che non abbia deciso io e MAI, proprio MAI, la speranza di trovare un altro lavoro. Questo offre diventare Wedding Planner.

I punti che ho elencato hanno lo scopo di mostrare ai lettori i lati più entusiasmanti del lavoro del Wedding Planner, soprattutto ora che in Italia c’è un grande bisogno di rinascimento economico e culturale, intraprendere una professione come la nostra, che non conosce crisi, certi del fatto che in ogni angolo del pianeta, in questo preciso momento, c’è una coppia che si sta giurando amore eterno e potrebbe aver bisogno di voi.

Alla vostra intraprendenza.

A cura di Gianluca Mangiafico & Vera Kanishcheva
Autori di Wedding Planner

Pubblicato il: 16 Aprile 2011