Come evitare di perdere potere personale a causa dell’odio

L’odio nasce dal senso di separazione ed il sentirsi separati dagli altri provoca dolore. In sintesi provare tanto odio comporta molto dolore nonché perdita di energia e potere. Le situazioni nelle quali le persone soffrono maggiormente sono quelle in cui sperimentano un grande senso di separazione e distacco dagli altri. Pensa ad esempio a qualcuno che hai molto amato e che poi hai odiato. Sensazione spiacevole, vero? Il motivo di tanto fastidio è appunto dovuto a quel sentirsi separato da qualcuno che prima percepivi come a te connesso.
In termini di fisica quantistica siamo tutti connessi e pertanto la sensazione di separazione è un’illusione. Detto in altri termini: quando odi qualcuno lo percepisci differente e quindi separato da te, ma a livello di coscienza profonda sai di essere collegato a questa persona e quindi ciò che odi è una parte di te. Ogni volta che odi, invii sentimenti spiacevoli verso una possibilità dell’esistenza che, in qualche modo, ti appartiene perché, a livello quantico, sei collegato ad essa seppure come probabile scenario di esistenza.
Inoltre odiamo solo le cose e le persone a cui abbiamo dato precedentemente potere. Gli oggetti, le situazioni e gli individui a cui siamo indifferenti non ci suscitano sentimenti spiacevoli. Ancora una volta con l’odio stiamo dicendo a qualcun altro di compiere un atto impossibile: «Cambia perché se non cambi, ti odio e questo non mi piace». Un aspetto interessante del sentimento di odio è che lo nutriamo solo verso ciò che in un certo qual modo ci riguarda e parla di noi. Essendo meno attaccati alla convinzione che tutti devono essere come noi, siamo in grado di rilasciare l’odio e con esso il veleno emozionale.
Molto spesso ciò che odi negli altri e ciò che non accetti e che giudichi negativamente in te, potrebbero essere comportamenti che non ti concedi e che ti irrita vedere in qualcun altro che è stato più permissivo con se stesso. Se hai problemi di odio ricorda che questo nasce da una base di amore incattivito (inacidito dalla mancata espressione) e non dalla sua assenza. Permettiti allora di esprimere l’emozione della rabbia repressa attraverso un percorso terapeutico ed in seguito prova a praticare il perdono, constaterai un grande senso di liberazione e scoprirai che il prigioniero che tenevi rinchiuso in cella eri tu.
a cura di Umberto De Marco & Simona Vitale
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