Come essere ricercati e benvoluti da tutti

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Avete mai notato che ci sono persone sempre apprezzate, desiderate, invitate, mentre altre rimangono loro malgrado al palo? Vi siete mai chiesti qual è la ragione che rende così desiderabile la loro compagnia?

Se pensate che ciò riguardi l’aspetto fisico, il carisma o il talento, vi sbagliate. La realtà è che queste persone possiedono un interessante mix di attitudini interiori, che non sono necessariamente innate, ma che con un po’ di buona volontà si possono benissimo imparare. Vediamole insieme.

Capacità di ascolto. Chi è ricercato dagli altri sa ascoltare e capire i propri interlocutori prima di intervenire, facendoli sentire accolti, compresi e liberi di esprimersi. Dimostra apertura e interesse nei loro confronti, capisce cosa esprime il loro corpo e lo asseconda: magari il tono di voce con cui sta parlando è troppo alto, e crea imbarazzo alla controparte, dunque lui vi pone rimedio.

Atteggiamento rilassato. La persona ricercata e benvoluta possiede un profondo equilibrio interiore in grado di rasserenare chi ha davanti. Affronta i problemi in maniera risoluta, ma senza mai drammatizzare. Si interessa agli altri senza invaderli, dice loro cosa pensa ma non li mette in imbarazzo, li coinvolge ma non li opprime.

Flessibilità. Pur senza accettare il comportamento altrui in maniera acritica, chi si rapporta correttamente con gli altri ha la forza e l’intelligenza di fare un passo indietro se la situazione lo richiede, specie quando capisce che la propria condotta non contribuisce a creare un clima disteso, sereno e positivo.

Positività. Un’altra caratteristica delle persone che hanno più successo nelle relazioni sociali sono quelle che vedono sempre il bicchiere “mezzo pieno”, lasciando quello “mezzo vuoto” a chi preferisce disperarsi. Così facendo, grazie al loro esempio e alla loro energia, riescono ad aiutare agli altri a compiere un piccolo passo in avanti verso la loro realizzazione.

Sono assolutamente da evitare, invece, l’eccessiva insistenza nella richiesta di attenzioni con provocazioni gratuite o esibizionismi, che possono allontanare gli altri, nonché l’abitudine di far sentire in colpa o a disagio chi ci parla con musi, bronci, lamenti o capricci infantili. In questa maniera, anziché rendere desiderabile la propria compagnia, si ottiene l’effetto esattamente contrario.

Siete d’accordo con me? Aspetto un vostro commento!

A cura di Marina Roveda

Autrice di “Le regole dell’amicizia”

Pubblicato il: 5 Ottobre 2009