Come comprendere crisi e fasi del ciclo economico. Parte 2.

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Se la volta precedente abbiamo analizzato, sia pur a sommi capi, le diverse fasi di un ciclo economico, occorre però anche osservare che non esiste un comportamento dell’economia sempre fedele ed aderente ai modelli teorici precostituiti.

Un classico esempio in tal senso è proprio l’Italia. Definita spesso paese a macchia di leopardo, per le molte realtà che la compongono, in diversi ambiti, culturali, architettonici, linguistici e via dicendo, a mio avviso presenta tale aspetto anche sotto l’aspetto economico. Si può infatti, per l’Italia, parlare ancora una volta di una crisi a macchia di leopardo.
Questo significa che la recente situazione economica non si può definire di crisi per tutti i settori e per tutti i segmenti di mercato.

Consideriamo, ad esempio, il settore delle automobili. La Fiat ha conosciuto una situazione diversa, rispetto ad altre case produttrici, anche rispetto ad altre aziende che fanno parte dello stesso gruppo FIAT.

Questo significa che, pur all’interno di uno stesso settore, non si deve mai fare di ogni erba un fascio, ed occorre sempre considerare, in termini economici, segmenti e sottosegmenti riferibili allo stesso ambito geoeconomico.

Un insegnamento in tal senso ci viene anche dalla lingua cinese, in cui un preciso ideogramma rappresenta, al tempo stesso, il significato di crisi e di opportunità. Probabilmente gli orientali hanno capito, molto tempo prima di noi, che la crisi significa anche opportunità, ed il messaggio che dobbiamo comprendere è che spesso la differenza sta nel cogliere il bicchiere mezzo pieno, invece di quello mezzo vuoto.

Quanto alle principali strategie messe in atto, per cogliere tali eventuali opportunità, esse riconducono essenzialmente al concetto di sinergia e di espansione per linee orizzontali. Sinergia significa la possibilità di ottenere, tramite partnership ed accordi, risultati superiori a quelli che sarebbero conseguibili da parte delle singole imprese. Insomma, 2+2 potrebbe anche fare 5 o 6, e non solo 4.

Esempi di accordi in tal senso sono quelli relativi ala pattuizione di scadenzare diversamente i pagamenti, piuttosto che quelli inerenti alla creazione o gestione di piattaforme produttive e di strutture commerciali sinergiche alle esigenze di diverse aziende. Talora si valuta addirittura la possibilità di acquisizione di altre imprese, tanta è la sinergia che scaturirebbe dalla conseguente integrazione.

Si tratta di quel famoso fenomeno di espansione per linee orizzontali, cui ho già dedicato appositi interventi nei miei articoli sullo sviluppo di fatturato ed entrate.

A cura di Gian Piero Turletti
Autore di “Progetto azienda”.

Pubblicato il: 3 Novembre 2009