Come aprire le porte all’intuizione

Certo la competenza, lo studio, la costanza, la tenacia, la fiducia sono il 90% di ogni creazione ma senza quell’attimo nel quale le intuizioni si affacciano a noi, tutto diventa inutile. Tutti questi elementi concorrono a preparare il terreno, poi a curare la pianta, poi a renderla dritta, a sfoltirla, ma essa genera il fiore ed il frutto quando come e dove vuole. E’ vero, solo il frutto accudito, curato ed innaffiato arriverà a maturazione ma noi qui parliamo della sua genesi, dell’atto generativo che non risponde a nessuna strategia, tenacia, pianificazione se non a quella sua propria. Il momento del quale ci occupiamo trascende ogni legge dell’economia, del marketing, dell’ordine, della tecnica e della competenza. L’atto nel quale ordine e disordine coincidono, spazio e tempo coincidono, non risponde a nessuna formula: lì abita l’insondabile, lì si concretizza l’inconciliabile, lì si fondono gli opposti.
Ecco perché ha valore l’idea di Mozart: in quella dimensione si è semplicemente ricettacolo, si è “attesa”, permeabilità assoluta. Soltanto la Dessità è in grado di avvicinarsi a quella misura: Fiducia, Desiderio e Necessità, se opportunamente integrate aprono le porte che null’altro può aprire. Esse arrivano a coincidere quando si pratica la respirazione consapevole che porta alla meditazione, quando cioè ognuno arriva ad essere “pienamente se stesso”, ognuno arriva a coincidere con la propria natura e lì, al cospetto della Verità che ognuno si porta dentro, ogni cosa è perfettamente ciò che dovrebbe essere ed ognuno è perfettamente come dovrebbe essere!
a cura di Marco Orlandi
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