Come ancorarsi alle sensazioni positive

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È possibile cambiare in un solo istante lo stato mentale nel quale ci si trova? La risposta è sicuramente sì, ed è facile capirlo perché è un’esperienza che viviamo tutti i giorni!

Ogni volta che ascoltiamo una sirena che si avvicina, si forma in automatico una sensazione di ansia, anche se sappiamo che in casa nostra non è successo niente e quindi che la sirena non sta arrivando per noi. Questo avviene perché nel tempo abbiamo imparato ad associare a questo stimolo il concetto di pericolo.

Nella vita siamo circondati da ancore di tutti i tipi, solo che spesso non ne siamo consapevoli. Esse possono essere:

  • visive (l’acquolina in bocca provocata da una bella fetta di dolce)
  • uditive (la paura che genera l’ululato di un lupo o il ringhio di un cane)
  • cinestetiche (l’eccitazione provocata da un bacio o da una carezza sulla pelle).
  • Quando il nostro cervello capisce che c’è una relazione tra uno stimolo e una sensazione, crea quella che si chiama una neuro-associazione, una sorta di interruttore che lega indissolubilmente lo stimolo e la sensazione. E se riuscissimo a sfruttare questa cosa per creare un tasto che possiamo premere ogni volta che vogliamo richiamare una sensazione positiva? Potrebbe essere utile quando ci sentiamo giù di corda?

    Bene, facciamolo. Abbiamo detto che ogni volta che viene applicato ripetutamente uno stimolo nel momento in cui si sta attraversando uno stato emozionale molto intenso (positivo o negativo che sia) si crea un’associazione neurologica tra lo stimolo e l’emozione. Questa associazione è tanto più forte quanto più siamo associati (presenti e concentrati) in quel momento. Una volta creata l’ancora, basta che lo stimolo si ripresenti e automaticamente il nostro cervello richiamerà la sensazione associata.

    Per creare un ancoraggio efficace però dobbiamo:

  • raggiungere un stato pienamente associato.
  • applicare lo stimolo all’apice dello stato emozionale.
  • scegliere uno stimolo “unico”, originale. Una stretta di mano non va bene perché avviene troppo spesso e in condizioni emotive diverse; il cervello la lega a tante sensazioni diverse e non riesce a creare                 l’associazione; meglio ad esempio una pressione su una tempia o stringere il lobo di un orecchio.
  • replicare lo stimolo nella maniera più standardizzata possibile. Ad esempio, se effettui una pressione usa sempre la stessa forza. In questa maniera puoi replicare al meglio le ancore che hai creato al punto 2.
  • Proviamo ad applicare questa tecnica facendo un esercizio. Diciamo che vogliamo creare un’ancora per richiamare una sensazione di sicurezza. Per prima cosa dobbiamo entrare in uno stato pienamente associato, quindi dobbiamo evitare luoghi dove siano presenti delle distrazioni. Chiuderci nella nostra stanza da soli può essere una buona soluzione. Magari mettiamo su una musica che ci ricordi quella sensazione, come ad esempio la colonna sonora di qualche film.

    A questo punto chiudiamo gli occhi e cerchiamo nella nostra mente un episodio della nostra vita nel quale ci siamo sentiti particolarmente sicuri. Cerchiamo di ricordare le esatte sensazioni che abbiamo provato e nel momento preciso in cui riusciamo a ricreare quella sensazione applichiamo lo stimolo (ad esempio stringiamo con forza il pugno). Proviamo a riportarlo alla mente nuovamente e ad amplificare la sensazione di sicurezza, e quando ci siamo riusciti applichiamo nuovamente lo stimolo stringendo nuovamente il pugno.

    Facciamo questa cosa alcune volte cercando ogni volta di intensificare la sensazione. Se riusciamo a farlo bene possiamo creare una neuro-associazione tra lo stringere il pugno e il provare la sensazione di sicurezza. Abbiamo appena riprogrammato il nostro cervello. La prossima volta che avremo paura non dovremo far altro che cambiare fisiologia, ad esempio tirando un bel respiro profondo, e stringere con forza il pugno per richiamare immediatamente tutte le sensazioni di grande sicurezza nascoste dentro di noi.

    Con le ancore si può fare anche di più come eliminare alcune fobie (ad esempio quelle dei ragni o cose simili) ma purtroppo lo spazio per l’articolo è finito e quindi vi rimando alle “7 Regole della Felicità”, dove trovate questa e altre tecniche che possono aiutarvi a vivere in uno stato di benessere emotivo permanente.

    A cura di Massimo Di Renzo
    Autore di Le 7 Regole della Felicità

    Pubblicato il: 9 Maggio 2010