I segreti del bravo comunicatore

Che cosa ci mettevano in più degli altri? Amore, passione, vitalità. Ecco le tre risorse mentali che fanno la differenza e trasformano un comunicatore come ce ne sono tanti, in un comunicatore straordinario. Certo, ci sono anche i guitti, coloro che pensano che le acrobazie verbali facciano colpo sugli ascoltatori o coloro che fanno del parlare difficile, del terrorismo linguistico, l’espediente più consono per vendere fumo. Non è così che si crea empatia con il pubblico. Ormai la gente non si lascia più sedurre dalla facondia dell’affabulatore. Sa bene che il parlare difficile è il linguaggio del ciarlatano, preferisce il discorso semplice dove la sintassi si riduce al soggetto predicato e complemento oggetto. Sa che chi disquisisce con semplicità, non si arrampica sugli specchi, ma dimostra di avere idee chiare.
Oggi tutti i componenti di una società avanzata qual è la nostra hanno bisogno di comunicare qualcosa a qualcuno: le classi dirigenti hanno bisogno di comunicare ai cittadini le proprie idee; le aziende hanno bisogno di comunicare ai consumatori le caratteristiche dei propri prodotti; i professionisti hanno bisogno di comunicare alla clientela il proprio impegno; le singole persone hanno bisogno di comunicare al mercato del lavoro le proprie capacità. E se c’è bisogno di comunicare, c’è bisogno di comunicatori, evidentemente. Comunicatori si nasce? No: comunicatori si diventa. Non è questo un buon motivo per leggere L’Arte del discorso nel quale vi presento le tecniche che io stesso ho seguito per diventare un buon comunicatore? Buona lettura, amici.
a cura di Alberto Lori
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