Come pianificare e realizzare i propri obiettivi

Chi non ha obiettivi propri, finirà per lavorare alla realizzazione di obiettivi altrui: questa è una verità che si verifica più spesso di quanto non si creda. Alla domanda “Che cosa vuoi?”, le persone reagiscono fornendo risposte generiche del tipo: “Voglio la serenità”; oppure, dichiarano ciò non vogliono: “Non voglio essere schiavo del lavoro”; o ancora, richiamano ciò da cui vogliono allontanarsi: “Voglio smettere di fumare”.

In queste condizioni è come se, salendo in taxi, dicessimo al conducente: “Voglio andare da qualche parte” (affermazione generica); “Non voglio viaggiare con i mezzi pubblici” (negazione); “Non voglio rimanere in questo luogo” (allontanamento). Come reagirebbe, secondo voi, il tassista!  Eppure, è proprio in questo modo, che sovente, dichiariamo a noi stessi i nostri obiettivi. Come pensate reagisca il nostro pilota interiore? Esattamente come il tassista: semplicemente non facendo assolutamente nulla! Senza una direzione e un preciso indirizzo non si va da nessuna parte. Ecco perché ciò che noi definiamo obiettiva resta, spesso, un pio desiderio.

E’ a questo punto che interviene il Coaching, cioè l’arte del guidare (o auto-guidarsi), lungo il percorso che porta verso il risultato finale. I pilastri del Coaching sono: obiettivi, valori, convinzioni e strumenti.

  • L’obiettivo è la destinazione, il punto d’arrivo cui tendere e che giustifica l’azione del Coaching;
  • valori e convinzioni sono i presupporti motivazionali e le leve che devono sostenere e incoraggiare lungo il percorso;
  • gli strumenti sono l’attrezzatura, i mezzi che permettono l’azione.

 La prima azione di Coaching è “stabilire l’obiettivo”, in modo formale e congruente con i valori e l’identità personale. Specifici e potenti strumenti sono messi a disposizione per questa importantissima e irrinunciabile fase il cui scopo è di stabilire un risultato finale che sia misurabile, sensorialmente basato (percepibile attraverso i sensi), realistico, tempificato, sotto la responsabilità personale, congruente con i valori e l’identità personale, ecologico.

Superata questa fase, è necessario vincere le resistenze e mobilitare tutte le risorse necessarie (possedute o da acquisire) ad affrontare il percorso. Ancora, il Coaching mette a disposizione una serie di strumenti che aiutano a:

  • sviluppare comportamenti produttivi e flessibili, funzionali al risultato da conseguire;
  • recuperare le risorse personali;
  • agire sull’organizzazione del tempo;
  • agire sulle rappresentazioni sensoriali che influenzano il comportamento;
  • sviluppare nuove capacità o affinare le capacità possedute;
  • gestire lo stato interiore per mantenere salda la motivazione al risultato;
  • superare le autolimitazioni che, inevitabilmente, insorgono prima e durante il percorso.

Infine, occorre saper interpretare i risultati durante l’azione. La verifica dei progressi ottenuti, anche i piccoli e piccolissimi miglioramenti, è fondamentale. Disporre di strumenti per valutare i risultati intermedi (tappe del percorso), per imparare dagli errori evitando di considerarli fallimenti, per mantenere uno spirito orientato all’obiettivo, è l’aiuto che il Coaching mette a disposizione di chi intende, con giusto atteggiamento e impegno, lavorare per se stesso e per i propri sogni.

E’ con il proposito di presentare i più moderni e potenti strumenti che ho voluto produrre il volume “Gli Strumenti del Coach“, sperando, senza presunzione, di dare il mio contributo alla azione di miglioramento della condizione materiale e “spirituale in una realtà difficile come quella attuale.

A cura di Romolo Tansini

Pubblicato il: 3 Giugno 2013