Tre segreti per rapportarsi al complesso fenomeno delle emozioni

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Maurizio GaniLa nostra quotidiana esistenza, che ci piaccia o meno, è caratterizzata da emozioni: anche quando sembra non accadere nulla, e le giornate si susseguono grigie, lente e prive di eccitanti sorprese siamo, in realtà, emozionati dalla noia. Siamo coinvolti sempre da esperienze emozionanti solo che, a volte, non ne siamo del tutto consapevoli.

PRIMO SEGRETO ˆ le emozioni sono complessi fenomeni che arricchiscono la nostra esperienza del mondo, svolgendo un importantissimo ruolo evolutivo.

Sono formate da componenti fisiologiche e ormonali ˆ risposte autonome come la circolazione sanguigna e la respirazione ˆ componenti muscolari e scheletriche ˆ come la postura e le espressioni facciali ˆ e componenti cognitive che coinvolgono la memoria e l’attenzione nel determinare la qualità dell’emozione stessa.

Le emozioni svolgono essenzialmente tre importanti funzioni, che ci permettono di reagire agli eventi: ci motivano, predisponendoci al comportamento più indicato; ci permettono di comunicare con gli altri individui, in forme diverse; ci informano e aggiornano, rispetto all’ambiente, sui nostri bisogni e obiettivi, sui pericoli e sulle nostre reali capacità di adattarci alle diverse situazioni.

Specifiche situazioni sono soggette a valutazioni personali diverse: quel che per me può essere eccitante, per altri può essere noioso. Anche l’espressione emotiva può variare da cultura a cultura, così come il significato: è meglio, infatti, sapere quando è opportuno provare emozioni nel contesto adeguato. L’espressione emotiva parte da canali involontari ˆ risposte fisiologiche come arrossire in situazioni imbarazzanti ˆ percorrendo poi canali sempre più controllabili ˆ la voce, le espressioni facciali, la postura e il linguaggio.

SECONDO SEGRETO – Il controllo dell‚emozione ci permette di farci sentire adeguati nelle relazioni sociali.

L’esperienza emotiva genera schemi comportamentali necessari a rapportarci alla realtà, semplicemente, senza dover troppo riflettere. Sono come una bussola che ci permette di trovare la giusta rotta nella realtà di un mondo non certo semplice, pieno di snervanti problemi. Il problema è la vita, non l’emozione di viverla, e le emozioni non vanno valutate ˆ positive o negative? Salutari o nocive? ˆ e/o cambiate a nostro piacere, ma vanno continuamente comprese e accettate per quello che sono.

TERZO SEGRETO ˆ le emozioni sono il motore principale della nostra vita affettiva, e del nostro carattere.

È molto importante, infatti, tenere sempre in considerazione anche i tratti del carattere e gli eventuali disturbi dell’emotività ad essi associati. Facciamo un esempio: un qualsiasi individuo che vive in uno dei tanti ghetti di una grande città, tra atti di violenza quotidiani e condizioni di disagio, compie un’esperienza emotiva colma di paura. La maggior parte del tempo lo trascorrerà in stato d’animo a dir poco apprensivo. Molto probabilmente questa persona avrà sviluppato un tratto del carattere timoroso e sarà afflitto dallo stato psicopatologico conosciuto come ansia cronica.

Le emozioni, dunque, sono originate da uno specifico avento ˆ detto attivazione o aurosal ˆ che può essere interno o esterno ma che ci mette in relazione con l’ambiente e provoca particolari sensazioni che giudichiamo piacevoli o spiacevoli. La nostra capacità di giudizio ˆ delle sensazioni derivanti e non dell’emozione in sé ˆ associata alla qualità della risposta attuata, conduce al senso di adeguatezza nei confronti del mondo in cui viviamo, determinando i nostri umori, i nostri stati d’animo e i sentimenti, forgiando il nostro carattere durante le varie fasi della nostra esperienza di vita: una vita, senza dubbio, molto emozionante.

A cura di Maurizio Gani

Pubblicato il: 13 Settembre 2011