Quanto può costare una selezione sbagliata?
Leggevo un recente articolo di Iolanda Barera sulla pagina digitale Trovo Lavoro del Corriere della Sera, che spiegava quanto può costare al datore di lavoro l’assunzione di un talento sbagliato; la Barera citava uno studio della Page Personnel che aveva calcolato in un minimo di 35000 euro sino ad un massimo di 75000 il costo di una selezione sbagliata. La differenza nei costi dipende, ovviamente, dal tipo di figura cercata, dal settore d’inserimento, dalla retribuzione prevista dal se il candidato non supera il periodo di prova o lascia di sua iniziativa l’azienda in breve tempo. Il danno emergente, comunque vadano le cose, è significativo e si dovrebbe fare del tutto per evitarlo; ma è proprio così difficile identificare ed assumere la persona giusta?
Non è facile, ma con alcuni accorgimenti basilari si può diminuire significativamente il margine di errore:
- si deve aver fatto un’approfondita analisi della mansione e aver identificato quali sono le competenze necessarie (conoscenze, capacità e caratteristiche personali) per poterla svolgere con successo;
- si deve scegliere il metodo di reclutamento più adatto per raccogliere il maggior numero di candidature qualificate, in relazione alla mansione oggetto della ricerca (sito aziendale, inserzione, Linkedin, Facebook, agenzie per il lavoro, network);
- è necessario determinare quale metodo di screening permette d’identificare rapidamente e correttamente una ristretta rosa di candidati per la selezione finale (interviste telefoniche, interviste di gruppo, interviste individuali).
- è indispensabile affidare le interviste dei candidati a personale qualificato che sia in grado di valutare correttamente il profilo dei candidati; non sono ammessi selezionatori improvvisati;
- ogni qual volta è possibile cercare referenze che possano confermare esperienze e comportamenti dei candidati finali;
- è consigliabile presentare alla linea gerarchica del futuro dipendente almeno 2 – 3 candidati finali.
Non è possibile azzerare gli errori ma, con queste avvertenze, si possono ridurre a livelli marginali.
a cura di Pier Paolo Sposato
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