Le donne sono più brave…

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Quando parliamo di verità ci torna spesso alla mente il giuramento che abbiamo sempre visto nelle corti americane quando il testimone alzando il braccio destro e mettendo la mano sinistra sulla Bibbia giura dicendo: “Giuro di dire la verità, tutta la verità, nient’altro che la verità”.

In effetti la bugia come viene intesa nel senso classico, non esaurisce tutte le modalità con cui si riesce a sfuggire dal vero. Etcoff et altri (Lie detection and language comprehension), hanno fornito la seguente classificazione di tipi di comunicazione mendace:

  1. Omissione: può essere parziale: è il caso in cui si dice la verità, ma non tutta la verità. Spesso la criticità di un’informazione può essere delimitabile in pochi dettagli, omettendo i quali, l’informazione perde la sua problematicità; in altri casi l’omissione può essere totale, cioè si fa finta di non sapere, di aver dimenticato o di aver scelto di non dire avendo ritenuto l’informazione irrilevante. E’ forse il tipo di menzogna in cui è più facile negare il dolo.
  2. Occultamento: consiste nel nascondere le prove di un misfatto come fanno ad esempio certi bambini che conservano una brutta pagella per giorni nella cartella sperando che il genitore non gliela chieda, oppure certi adolescenti che nascondono la bolletta del telefono quando questa è salatissima.
  3. Falsificazione: si ha quando vogliamo cercare di far sembrare vero qualcosa che non lo è come dare falsa testimonianza o fornire un alibi fasullo a qualcuno. Fanno anche parte di questa tipologia tutte le false espressioni che creiamo nel tentativo di nascondere i nostri reali sentimenti: falsi sorrisi, falso stupore, ecc.
  4. Falsa conferma: consiste nel confermare un fatto pur non conoscendolo in parte o del tutto, magari solo per avallare ciò che dice qualcun altro che vogliamo favorire.
  5. Negazione: si verifica quando cerchiamo di confutare una notizia vera.
  6. Mascheramento: corrisponde in un certo qual modo alla menzogna compensatoria, in cui si cerca di apparire come in effetti non si è.

Chiaramente maggiore è l’impegno che sarà profuso nel confezionare la bugia, maggiore sarà la difficoltà di divincolarsi dalle proprie responsabilità una volta nota la verità. Gli abili mentitori nel formulare la bugia riescono spesso a pianificare anche la via di fuga: hanno un piano B e a volte un piano C.

Le donne sono di solito più precise nei dettagli e preparano meglio i copioni da recitare, analizzando le ipotesi di domanda da affrontare e preparando risposte plausibili. Gli uomini sono meno strateghi in questo campo e tendono invece ad affidarsi all’improvvisazione.

A Cura di Valter Romani
Autore di “Scacco alle Bugie”

Pubblicato il: 30 Luglio 2008