La malattia della PNL e la sua cura

Decisioni Efficaci - https://www.autostima.net/media/authors/521.jpg «Le possibilità dell’uomo sono immense. Non potete neppure farvi un’idea di ciò che un uomo è capace di raggiungere. Ma nel sonno nulla può essere raggiunto. Nella coscienza di un uomo addormentato, le sue illusioni, i suoi “sogni”, si mescolano alla realtà. L’uomo vive in un mondo soggettivo al quale gli è impossibile sfuggire. Ecco perché non può mai fare uso di tutti i poteri che possiede e vive sempre soltanto in una piccola parte di se stesso» George Ivanovich Gurdjieff.

Tutti sappiamo che ogni essere umano è nato con uno straordinario potenziale. Sappiamo anche che noi stessi disponiamo di un potenziale ben maggiore di quello che normalmente utilizziamo. Ma quanto di quel potenziale riusciamo effettivamente ad esprimere? Il cinque per cento? Il dieci per cento? Il venti? George Gurdjieff ha sostenuto con forza che non lo esprimiamo perché quotidianamente viviamo come “macchine”, come organismi stimolo-risposta. Richard Bandler, il co-fondatore della PNL, non era molto distante da questa affermazione quando affermava che l’uomo è seduto all’ultimo posto del suo autobus, e a guidarlo sono i propri pensieri, le proprie voci, i propri “programmi”.

Ecco alcune semplici domande personali che voglio farti oggi. Sono sicuro che queste domande faranno storcere il naso a qualcuno, ma se cominciamo a rispondere in modo brutalmente onesto, e a farcele con coscienza, può cominciare un vero e proprio processo di risveglio.

–      Qual è il potenziale che pensi davvero di possedere, e che dorme al tuo interno in attesa di ‘qualcosa’?

–      Quanto di questo potenziale hai effettivamente sprigionato finora?

–      Quanto ne stai effettivamente sprigionando in questo momento?

–      Cosa dovrebbe succedere all’interno di te affinché tu possa sprigionarlo?

–      Se lo sprigionassi, che tipo di vita vivresti?

–      Che tipo di storia personale vivresti? Saresti in contatto con la tua ‘Mitologia Personale’?

–      Riesci a dire che questo tipo di vita sarebbe la “TUA”?

–      Quale sarebbe la “TUA”?

Come esseri umani, viviamo una certa tensione strutturale tra l’Attuale (ciò che siamo) e il Potenziale (ciò che potremmo diventare). Quanto più la distanza Attuale-Potenziale è ampia, tanto più si soffre, perché abbiamo la percezione che non si sta vivendo la PROPRIA vita. Dunque, come funziona il processo per far sì che l’Attuale e il Potenziale tendano a diventare una singolarità, un’unica cosa? Il segreto per farlo consiste nelle decisioni che prendiamo. Ogni modello di crescita personale fa riferimento a questo tema. Prendiamo migliaia di decisioni ogni giorno, e le decisioni costituiscono il fondamento della qualità della nostra vita. Una delle discipline che ci “promette” di imparare a decidere meglio è la Programmazione Neuro-Linguistica (PNL), nata proprio con questo scopo. 

Anni fa mi avvicinai a questa disciplina in una fase difficile della mia vita, proprio per imparare a prendere decisioni migliori, a vivere ad un diverso e più profondo livello; per cui cominciai a studiarla. In questi anni la PNL è stato un campo in continua crescita ed espansione, ma al tempo stesso mi sono sempre più reso conto che nel campo della PNL esiste una grave malattia. Infatti, uno dei principi fondamentali della PNL è la congruenza: l’applicare per primi ciò che si sostiene e si insegna ad altri. Bandler espresse questo quando affermò che: «Se non puoi prendere il controllo del tuo cervello, del tuo autobus personale, qualcun altro lo farà per te».

Ma una delle più aspre critiche rivolte al mondo della PNL è che perde di credibilità quando le persone applicano sugli altri le nozioni di questa disciplina, ma non sono integre con ciò che insegnano. La malattia della PNL è che sempre più persone sono in grado di FAR fare cose agli altri, senza necessariamente ESSERE per primi… diversi. Questa, in Italia e all’estero, è diventata la vergogna pubblica della PNL, a cui occorre opporsi con forza, se vogliamo generare un diverso reame di possibilità. La PNL, infatti, dovrebbe realizzare il nostro potenziale e quello degli altri, non diminuirlo. Dovrebbe attualizzare la nostra saggezza interiore, e quella degli altri, e non diminuirla. Dovrebbe consentire alle persone di aumentare lo spettro delle proprie scelte, e non di diminuirle, di essere più coscienti… non meno.

Invece il campo della PNL è sempre più popolato da persone che deformano il messaggio originario, e utilizzano questi strumenti per la manipolazione sociale, o per i propri interessi personali. Ma occorre indagare a fondo questa malattia. Dal mio punto di vista questo, infatti, questo fenomeno NON si verifica principalmente per una “cattiva intenzione” che possiede chi studia questa disciplina. Una delle cause di questa malattia, è invece l’eccessiva attenzione che in PNL (per come solitamente viene insegnata) si da alla dimensione del FARE, mettendola prima della dimensione dell’ESSERE.

Nella PNL non esiste un Modello generale ed integrale per valutare il Nostro livello di coscienza e per evolverlo mantenendo una fortissima integrità tra la nostra essenza e le decisioni che prendiamo. La differenza che fa la differenza, oggi, non è nella tecnica, ma nella gestione del proprio Livello d’Essere e della propria Integrità Personale. C’è la necessità che la PNL prenda una piega diversa, cosa che possiamo fare quando comprendiamo come applicare a noi stessi tutto ciò che conosciamo. Quando questa consapevolezza manca, quando non siamo in grado di “onorare la nostra parola”, la PNL diventa una serie di cose da far fare ad altri, che facilmente sfociano nella manipolazione.

Senza la consapevolezza del proprio Essere, le persone utilizzano questi strumenti per vendere, persuadere e manipolare, talvolta venendo meno all’Ecologia del sistema. Queste persone, coloro che hanno studiato solo la PNL, senza integrarla con altre discipline, spesso sono abbastanza pericolose quando usano i nuovi strumenti per il loro vantaggio personale. È per questi ed altri motivi che negli ultimi 16 mesi ho lavorato duramente per sintetizzare un Modello Generale che contenesse i principi e le leggi, espresse dalle discipline della “psicologia perenne”, che si occupano della trasformazione personale e di un serio lavoro sulle radici del nostro Essere.

 E già decine di persone, negli ultimi mesi, hanno usufruito di queste idee, in forma scritta e dal vivo, testimoniandone la validità, e consentendomi di migliorare sempre di più il modello. Ho presentato queste idee anche a psicologi, insegnanti, cuochi, mamme, avvocati e operai, per testarne l’impatto effettivo. È  un grande onore per me che uno studente della Quarta Via di Gurdjieff (lo scrittore Leonardo Scala) e uno Psicologo Transpersonale (il Dr. Andrea Grosso), abbiano offerto un sostanziale contributo al mio libro, integrando ancora meglio questo tipo di idee nel posto in cui meritano di essere e mostrandone alcuni aspetti ulteriori, che non avevo considerato. E l’unico modo per reintegrare la PNL, restituendole la dignità che merita di avere, è ricordarci lo scopo e il contesto in cui è nata.

Come figlia del Movimento del Potenziale Umano, nato negli Stati Uniti, lo scopo per cui facciamo tutto questo è quello di realizzare le nostre più alte possibilità, di vivere una vita realmente vissuta e non solo esistita, di diventare pienamente umani – e non parzialmente umani. Per farlo, occorre prendere sistematicamente decisioni diverse. Per farlo, occorre prima essere diversi. Il Modello Decisionale Ontologico, che espongo per la prima volta in Decisioni Efficaci, è la cura alla malattia generale che sta colpendo sempre più programmatori neuro-linguistici o aspiranti tali. L’idea è di produrre un sistema di idee ed una visione in grado di riscattarci dalla malattia e dalla ‘vergogna’ attuale. Il libro non ti promette nuove tecniche, ma un’indagine seria sull’Essere dell’uomo, che si traduce nel vivere la propria vita ad un diverso e nuovo livello di consapevolezza. Un’indagine sull’uomo, e una serie di principi, in grado di trasformare radicalmente la nostra relazione con i problemi quotidiani, con la vita, con la gente.

Tutti coloro che vogliono far parte di questa nuova visione sono i benvenuti. Lo scopo è comunicare l’esistenza di un nuovo e diverso reame di possibilità, l’idea è di “creare un mondo a cui vogliamo – davvero – appartenere”. Ti aspetto dall’altra parte

a cura di Mauro Ventola

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Pubblicato il: 5 Giugno 2014