Come indurre “stati” nel pubblico (prima parte)

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Emozionare il tuo pubblico vuol dire farlo entrare in uno o più “stati” fisiologico-emotivi. Puoi decidere di suscitare una gran varietà di stati, come curiosità, motivazione, riflessione, rabbia, eccitazione, ilarità, interesse, commozione, ecc.; dipende esclusivamente dai tuoi obiettivi!

Tenendo presente tutto questo, vediamo dunque come provocare tali stati.

Il primo metodo per ottenere questo risultato è quello di entrare tu stesso nello stato che vuoi trasmettere. Se devi, ad esempio, raccontare una storia commovente, devi cercare la commozione prima di tutto dentro di te e cominciare a raccontare partendo da quello stato. Qualunque altro stato renderebbe le tue parole incongrue e non saresti credibile.

Ancora, se devi concludere un affare devi entrare in uno stato di sicurezza e di motivazione. Se ti mostri incerto o giocoso o in qualunque altro stato, il tuo interlocutore riceverà dei messaggi non congruenti e l’affare salterà. Cerca, allora, dentro di te il ricordo di un episodio della tua vita in cui hai già provato quella sensazione, oppure proietta nel tuo schermo mentale un’immagine di te in quello stato e vivila come se stesse accadendo davvero in quel momento.

Un secondo metodo per provocare stati nel pubblico è quello di chiedere direttamente alle persone di ricordare una situazione passata in cui si sono trovate in quello stato. Il ricordo si basa sul principio delle ancore.

Sai ormai bene che all’immagine di una situazione emotivamente coinvolgente è saldamente ancorata una sensazione; per cui quella sensazione riaffiorerà inevitabilmente ogni volta che la memoria richiamerà la situazione passata.

Se vuoi provocare uno stato di motivazione puoi esprimerti dicendo: “Immaginate una situazione del passato in cui vi sentivate veramente motivati a fare una cosa; nulla vi avrebbe impedito di perseguire il vostro obiettivo…”.

Non importa se il pubblico riesce o meno a formarsi l’immagine immediatamente, perché lo stimolo agisce a livello inconscio e lavorerà in automatico.

Un metodo simile, leggermente meno efficace, può essere quello di chiedere di immaginare un tempo futuro in cui si troveranno in quello stato.  (Continua…)

A cura di Roberto Palumbo
Autore di Comunicare Emozionando

Pubblicato il: 8 Aprile 2010