Il Conto Energia: incentivo e non finanziamento

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Riprendo l’argomento relativo al Conto Energia, il sistema, cioè, di incentivazione della produzione di energia da fonte fotovoltaica introdotto in Italia, per la prima volta, con il Decreto del Ministero delle Attività Produttive e del Ministero dell’Ambiente 28 luglio 2005, e modificato con successivo Decreto del Ministero delle Attività Produttive e del Ministero dell’Ambiente 6 febbraio 2006.

In realtà, quando si parla di questi 2 decreti, ci si riferisce al cosiddetto Vecchio Conto Energia, per distinguerlo dal sistema di incentivi attualmente in vigore (Nuovo Conto Energia) stabilito dal Decreto 19 febbraio 2007.

Il Conto Energia consiste nell’erogazione, da parte del Ministero dello Sviluppo Economico, attraverso il Gestore dei Servizi Elettrici (GSE), di un importo economico in conseguenza della quantità di energia prodotta da un impianto fotovoltaico.

Il Conto Energia, quindi, è un incentivo attualmente esistente soltanto per l’energia prodotta da fonte fotovoltaica e dipende dalla quantità di energia prodotta.

Vorrei approfondire questa definizione, in particolare l’aspetto relativo alla natura del Conto Energia. Il Conto Energia è un sistema di incentivazione. Significa che lo Stato, o meglio il GSE, non acquista l’energia prodotta dal nostro impianto fotovoltaico. E neanche l’ENEL acquista questa energia. L’energia prodotta dal nostro impianto non la sta acquistando nessuno.

Noi intaschiamo un incentivo.

Perché? Perché lo Stato premia l’energia elettrica verde, prodotta cioè da fonte rinnovabile, da fonte cioè che si rigenera o che comunque non si esaurisce, prendendo come riferimento la scala dei tempi umani. In questo caso, la fonte è costituita dal sole.

Il Conto Energia, quindi, non è un finanziamento. Significa, cioè, che i soldi del Conto Energia non servono ad acquistare l’impianto fotovoltaico. E questo aspetto rappresenta anche una delle novità principali del Nuovo Conto Energia rispetto al Vecchio. L’incentivo viene concesso a impianto fotovoltaico allacciato alla rete elettrica, cioè, a impianto funzionante.

L’incentivo premia, quindi, chi davvero vuole tutelare l’ambiente e, perché no, guadagnare anche. Certo non premia chi è disposto ad acquistare l’impianto solo sulla carta (come succedeva con il precedente sistema di incentivazione).

A cura di Mario Delfino
Autore di Investire nel Fotovoltaico

Pubblicato il: 2 Novembre 2008