I tassi di interesse e la loro influenza sulle opzioni

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Salve cari lettori, in questo breve ma intenso articolo voglio parlarvi di un aspetto “nascosto” delle opzioni, ho detto nascosto perché generalmente in materia di opzioni non se ne parla quasi mai, e vengono considerati sempre come fossero irrilevanti, sto parlando dei tassi di interesse. I tassi di interesse in alcuni periodi possono avere un impatto significativo sul valore delle opzioni. Tant’è che uno dei parametri su cui ci si basa per definire il valore di un opzione sono proprio i tassi di interesse.

Qualcuno a questo punto potrebbe pensare che cosa c’entrano i tassi con le opzioni. La risposta è che i tassi non hanno un’incidenza diretta sulle opzioni in sé, ma bensì sulle azioni. Come si sà le opzioni (stock option) sono dei derivati delle azioni, perciò se c’è qualche elemento, soprattutto macroeconomico, che va ad influenzare il valore delle azioni, indirettamente ed inevitabilmente colpirà pure il valore delle opzioni. I tassi di interesse sono una variabile macroeconomica molto significativa per l’andamento dei mercati azionari: ad un aumento dei tassi di interesse corrisponde sempre un affaticamento del mercato azionario, questo perché :

– aumenta il costo del denaro e diventa più difficile per le società ottenere dei profitti
– diminuisce la prospettiva futura di flussi finanziari
– rendono più appetibile il mercato obbligazionario rispetto a quello azionario, avendo così un trasferimento consistente di flussi di denaro.

A questo punto per monitorare costantemente i tassi di interesse ci serviamo di un importantissimo indicatore macroeconomico, cioè del così detto tasso di riferimento. Quest’ultimo è il tasso con il quale le banche centrali prestano soldi agli altri istituti finanziari, perciò in parole semplici è quel tasso che influenza tutti gli altri tassi (scusate il gioco di parole). Perciò d’ora in avanti è molto utile ed efficace tenerlo d’occhio per avere un quadro complessivo della situazione economica di mercato.
Per tornare alle opzioni, possiamo sintetizzare che:

– se possiedo una call, essa si apprezzerà a seguito di una diminuzione delle tasso di riferimento, e viceversa si deprezzerà a seguito di un aumento dello stesso.
– se possiedo una put, essa si apprezzerà a seguito di un aumento del tasso di riferimento, e viceversa si deprezzerà a seguito di una diminuzione dello stesso.

Esiste tuttavia un parametro che ci indica in maniera rapida e sintetica il comportamento di un’opzione al variare del tasso di riferimento della Federal Reserve (per le opzioni USA), ossia la lettera greca RHO. RHO è un numero che ci indica come varia il premio dell’opzione al variare del tasso di riferimento. Per esempio se possiedo una call con rho 0.60 essa si apprezza di 60$ alla diminuzione di un punto percentuale del tasso di riferimento.

Speculare con le opzioni come si può capire è qualcosa di straordinario, perché entrano in gioco tutti gli aspetti e tutte le variabili di Borsa, quali variabili macroeconomiche, fondamentali e tecniche. Con le opzioni è possibile guadagnare sia in periodi di crescita che di recessione economica, senza limiti.
Per approfondire la differenza tra opzioni call e put rimando al mio Ebook “Il professionista delle opzioni”. Con esso apprenderete dalle basi il concetto stesso di opzione e come utilizzarle per diventare dei grandi e prosperosi professionisti di Borsa.

Solitamente in periodi di stabilità economica la variabile “tassi di interesse” è una cosa abbastanza residua nel valore di un’opzione, se poi ci aggiungi il mio metodo speculativo a breve termine possono essere anche non considerati. Ma non sempre. Infatti in un periodo  di alta volatilità di mercato e alta oscillazione dei tassi di interesse come quello che stiamo vivendo oggi (vedi l’oscillazione del tasso della Federal Reserve dal 5% al 1,5% in pochissimo tempo), il loro peso si fa sentire anche per gli speculatori a breve termine, ed è giusto e soprattutto vantaggioso per le proprie “tasche” tenerli sempre d’occhio.

A Cura di Giovanni Romano,
Autore di “Il Professionista delle Opzioni”

Pubblicato il: 17 Ottobre 2008