Come vendere le fotografie delle vacanze, viaggiare e pagarsi il mutuo della casa

Paolo GalloForse il titolo di questo articolo è un po’ ambizioso. O forse no. Anche perché ci riescono migliaia di fotografi ogni giorno, ci riesco io e hai le possibilità di riuscirci anche tu.
Mi chiamo Paolo Gallo e sono un fotografo di microstock. Se non conosci il microstock sappi che non è nulla di complicato: si tratta di agenzie fotografiche online che rivendono i tuoi scatti in tutto il mondo e in qualsiasi ora, anche mentre tu stai dormendo. 
Mi occupo di microstock da ormai diversi anni e collaboro con tutte le principali agenzie del settore, vendendo al momento circa 1200 immagini al mese, avendo una splendida attività part-time di fotografo da affiancare al mio lavoro principale. 
Mi ci pago davvero il mutuo della casa? Sì. E’ così facile? Se sai come fare e ci metti la giusta serietà, sì. 
Se non hai ancora conosciuto il mondo del microstock ma hai lo spirito del fotografo che ormai da diversi (troppi) anni ti bussa dentro perché vuole uscire alla luce del sole, sappi che mai come oggi è stato facile fare il salto della barricata che in passato separava il fotografo amatoriale da quello professionista. Questo avviene oggi perché nell’ultimo ventennio abbiamo assistito ad un doppio fenomeno che ormai è giunto a maturazione: l’accesso di massa a Internet e lo sviluppo di ottime fotocamere digitali a prezzi accessibili. Questi due eventi contemporanei hanno stravolto il mondo delle agenzie fotografiche tradizionali.

Siti come iStock oppure Shutterstock hanno consentito a tutti di buttarsi nell’arena della fotografia “seria” e sono giunti in poco tempo a mettere in crisi le agenzie tradizionali che spesso erano riservate a pochi eletti. E oggi per buttarsi nell’arena non ci voglio capacità fuori dal comune: ci vuole solo un po’ di metodo.

Ecco alcune cose che avrei voluto conoscere qualche anno fa, quando ho iniziato il mio percorso nel mondo della fotografia microstock.
1) I viaggi sono un’ottima fonte di fotografie che potrai vendere. Nel medio periodo potrai anche arrivare a ripagarti il viaggio con la vendita delle tue fotografie. Ma devi ragionarci prima di partire. Ricerca online quello che richiede il mercato e solo dopo fotografa, magari pianificando di visitare località che in un primo momento non avevi pensato ma delle quali c’è carenza di immagini disponibili.

2) Una fotografia deve funzionare, non essere bella. Una bella fotografia del gatto non interessa a nessuno (tranne che si tratti di un gatto rarissimo o stia facendo qualcosa di speciale). Una fotografia mediocre di qualcosa di insolito invece vende tantissimo.

3) Pensa con la testa del cliente finale. L’acquirente della tua immagine compra perché ha un problema che deve risolvere e tu lo devi aiutare. Il cliente può avere l’esigenza di pubblicizzare una località turistica, illustrare un concetto, utilizzare un’immagine per un sito web di giardinaggio; parti sempre dal possibile utilizzo della tua immagine. Poi schiaccia il pulsante di scatto. In sintesi: tu devi risolvere il problema del cliente.

Il microstock costa un po’ di tempo ma pochi soldi. I primi guadagni di una certa consistenza ottenuti coltivando la propria passione si vedono entro l’anno. Senza contare che nel percorso migliorerai sia come fotografo, sia come imprenditore. Perché alla fine di questo si tratta: costruire un business, magari da affiancare come attività part-time al tuo attuale lavoro per poi in futuro diventare la tua unica attività. Nel mondo del microstock non devi rispondere a nessuno, se non a te stesso. 

A cura di Paolo Gallo

Pubblicato il: 4 Febbraio 2013