Come utilizzare al meglio la propria voce

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Ci hai fatto caso? Ad ogni tua azione corrisponde un particolare tipo di respirazione.

Se corri nel parco, respiri in un certo modo. Se sei seduto in poltrona a leggere un bel libro in un altro. Se dormi e ti trovi nello stadio di sonno profondo respiri in un altro modo, nello stadio rem in un altro ancora.

Se poi sei preda di una qualsiasi emozione, rabbia, tensione, paura, eccitazione, hai un respiro accelerato, sospeso, spezzato e via dicendo. È ovvio pensare che in tutti questi casi la tua voce ne debba risentire. La voce è strettamente correlata al ritmo del tuo respiro.

Il contributo della respirazione, nella dinamica inspirazione/espirazione, è fondamentale nella creazione del suono. L’aria, infatti, nel suo cammino a ritroso dai polmoni in su, lungo la trachea, è responsabile dell’apertura delle corde vocali nella laringe e della loro conseguente vibrazione che crea il suono.

Se quest’aria è insufficiente perché la tua respirazione si limita a riempire soltanto la parte apicale dei polmoni, non riuscirà a farsi strada tra le corde vocali per farle entrare in vibrazione. Allora dovranno intervenire altri muscoli appartenenti alla laringe che non hanno questa mansione e che si stancheranno presto, provocandoti quel senso di bruciore alla gola tanto fastidioso.

Se pur in queste condizioni insisti a parlare, la tua voce finirà per velarsi fino alla raucedine. A questo punto ti consiglio di fermarti e di tacere altrimenti rischi di perdere completamente la voce. Tutto questo avviene perché non respiri in modo corretto.

Qualunque sia lo scopo dell’uso della voce, per comunicare, informare, insegnare, commentare, dialogare, conversare, recitare, intrattenere, affascinare, sedurre, devi utilizzare una respirazione diaframmatica che è il modo migliore per coordinare fiato e suono. Il problema è che ci ricordiamo di avere il diaframma soltanto quando sbadigliamo, ridiamo a crepapelle, abbiamo il singhiozzo, figuriamoci se lo utilizziamo per respirare.

Eppure, l’uso del diaframma non ci fa bene soltanto per un migliore utilizzo della voce, ma anche per aiutarci nella peristalsi. Infatti, la spinta del fiato inalato spinge il diaframma ad inarcarsi nell’addome provocando un dolce massaggio agli organi interni, intestino compreso, che in questo modo ne ricava grossi benefici. Infine, la respirazione diaframmatica è utile per ossigenare meglio il nostro corpo dal centro alla periferia, in fondo, per farci vivere meglio e più a lungo. Scusa se è poco!

A cura di Alberto Lori
Autore di Voce da Speaker, L’Arte del Discorso, L’Arte della Comunicazione e altri ebook

Pubblicato il: 1 Maggio 2011