Come sfruttare l’analisi ciclica
Al bravo investitore non interessa se la Borsa sale o scende in picchiata perché costui guadagna in ogni caso. Come fa? Semplice! Investe al rialzo quando le quotazioni salgono e al ribasso quando scendono. Per guadagnare con i rialzi cerca di comprare le azioni vicino ai minimi per poi venderle nei dintorni dei massimi mentre se punta al ribasso le vende allo scoperto in prossimità dei massimi per poi chiudere la posizione riacquistandole quanto più vicino possibili alle quotazioni minime.
Semplice a dirlo ma difficile a farlo… Per attuare la strategia sopra citata occorre riuscire a individuare i punti di svolta del mercato cioè quei punti esatti in cui i titoli azionari passano da una fase rialzista al ribassista e viceversa. A tale scopo molti utilizzano l’analisi tecnica che consiste nell’interpretazioni di alcune figure che il tracciato grafico delle azioni disegna con il passare del tempo: al presentarsi di determinate figure si presenta una probabilità statistica che nell’immediato futuro avvenga un determinato evento. Ad esempio può presentarsi una figura di continuità, una di cambio di tendenza, una che indica la presenza di un trend laterale ecc.
Nel nostro paese l’analisi tecnica delle figure ha una folta schiera di seguaci per via del fatto che negli anni 90, quando è diventata nota alla grande massa, è risultata la prima vera tecnica che potesse interpretare con una discreta probabilità le figure del presente per “indovinare” i movimenti del futuro.
Proprio per il fatto che vanta migliaia di utilizzatori, questa tecnica è diventata un’arma a doppio taglio: gli investitori più “esperti” o gli scalper navigati che hanno a disposizione ingenti capitali per tradare possono ricreare di proposito alcune figure per trarre in inganno la massa e effettuare quindi delle vere e proprie “imboscate” ai vostri risparmi. Questo evento si verifica spesso nei mercati mobiliari a bassa capitalizzazione come quello italiano in particolar modo nei titoli di piccole aziende.
Per supplire a questo spiacevole inconveniente entra in campo un altro tipo di analisi: quella dei cicli. Questa tecnica non parte dal presupposto di interpretare il presente per prevedere il futuro ma di analizzare la storia recente per sapere se in quel dato momento siamo in una fase rialzista o ribassista. Uno dei vantaggi più immediati risiede nel fatto che ci indica se siamo in un preciso momento al rialzo o al ribasso con una probabilità statistica che supera tranquillamente il 90% contro il 60/70% dell’analisi tecnica (sempre che il grafico sia genuino).
Il secondo vantaggio consiste nel fatto che non è una tecnica pilotabile o truccabile. Infine il vantaggio maggiore e più importante consiste nella sua semplicità di utilizzo: basta un semplice foglio elettronico tipo Excel programmato a dovere per avere un sistema computerizzato che ci dice quando comprare e quando vendere sia che siamo in mercato toro (rialzista) sia in mercato orso (ribassista).
A questo punto ti starai chiedendo come mai un sistema più affidabile non è ancora utilizzato dai più come ausilio all’investimento. La risposta è semplice ed ha un connotato psicologico: alla gente solletica di più trovare i punti di massimo e minimo in anticipo invece che saperli qualche giorno dopo (in caso di investimenti di lungo periodo) ma sicuri. Questo aspetto fa sì che l’analisi ciclica venga utilizzata solamente da pochi investitori a cui interessa di più guadagnare in modo sicuro che fare “l’indovino” per vantarsi di aver centrato i punti di svolta.
A dimostrazione di quanto detto ho appreso questa tecnica leggendo i testi americani (dove va di moda da oltre vent’anni) in quanto in Italia non ho mai trovato un testo che ne parlasse unicamente bensì sempre inserita come approfondimento dell’analisi tecnica.
Nel libro “Guadagnare con i Cicli di Borsa” è presente, oltre al corso sul l’analisi ciclica trattato in modo da renderlo chiaro anche a chi non ha mai investito in Borsa, un mini corso in appendice per utilizzare e programmare il foglio di calcolo con il sistema adatto all’investimento azionario.
Per maggiori chiarimenti potete postare le domande qui sotto.
Ciao a tutti,
A Cura di Patrizio Messina,
Autore di “Autoconsulenza Finanziaria” e “Guadagnare con i Cicli di Borsa”