Come scegliere il giusto energy drink
Il mercato degli Energy Drink ha visto una crescita altissima negli ultimi anni. Se prima alle stazioni di servizio in autostrada, si poteva scegliere tra caffè, the freddo in bottiglia e bevande gassate contenenti caffeina, oggi la scelta si è espansa a numerose marche di Energy Drink. Questi prodotti, venduti in barattoli e lattine dai colori e dai nomi accattivanti, che lasciano presagire straordinari aumenti della propria performance e del proprio stato di energia, campeggiano nei frigo ben visibili e costituiscono una fetta sempre crescente del fatturato dell’esercizio che li propone.
Negli Stati Uniti, il mercato di queste bevande ha superato i due miliardi di dollari annui e la crescita non accenna a fermarsi. Ma cos’è un Energy Drink ? Spogliato della sua veste di marketing, si tratta principalmente di acqua, zucchero e caffeina, proprio come una bevanda gassata, con la sola differenza che ci sono aggiunti specifici nutrienti: vitamina B, aminoacidi come la Taurina o antiossidanti comunemente trovati nelle piante, che conferiscono alla bevanda una veste “salutistica”, tanto di moda in questo periodo, oltre che energetica, completamente assente nelle bibite gassate comuni. Si sa che la gente, a parità di effetto ricercato (in questo caso un aumento dell‚attenzione e dell’energia dovuto alla caffeina) dovendo scegliere tra un prodotto che “potrebbe” fargli bene e uno che “potrebbe” fargli male, optano sempre per il primo, anche se costa più caro.
Fino a qui, potrebbe sembrare tutto positivo, ma c’è un’insidia nascosta: le calorie di queste bevande !
Il prezzo da pagare, per assumere preziosi nutrienti come le vitamine o gli antiossidanti, è spesso elevatissimo in termini di calorie. Con la dilagante epidemia di sovrappeso che caratterizza i nostri tempi e la grande quantità di persone che fatica a mantenere il proprio peso forma o dovrebbe perdere peso per migliorare il proprio stato di salute, assumere in una bevanda di questo tipo, oltre 200 calorie, non è certo una soluzione. Se questi drink contenessero anche proteine, oppure una quantità maggiore di nutrienti, potrebbe esserci una giustificazione all’elevato numero di calorie, ma purtroppo non è così.
Qual è allora l’alternativa per avere più energia ? certamente il caffè, con moderazione, è da preferirsi, specie se amaro o comunque con poco zucchero. Ancora meglio il the verde, usato per migliaia di anni dai Cinesi per le sue proprietà benefiche e antiossidanti, in forma naturale o in polvere solubile come oggi è facilmente reperibile sul mercato. La caffeina delle erbe, infatti, è da preferirsi a quella del caffè in quanto estratta con metodi più naturali. Ho letto recentemente articoli molto interessanti sulle proprietà benefiche del the rosso dell’africa e del the bianco, che a quanto pare contengono antiossidanti in misura anche superiore al the verde. Il problema in questo caso può essere la reperibilità sul mercato di questi prodotti. Un altro stimolante largamente apprezzato è il Guarana, una pianta nativa del Brasile e nota per le sue proprietà antiossidanti. Ha le stesse proprietà della caffeina ma fornisce una quantità maggiore di nutrienti naturalmente presenti nella pianta. In Brasile, il succo puro di guarana è una bevanda diffusa allo stesso modo che le bevande gassate. Da noi il guarana è facilmente reperibile sottoforma di compresse o polvere solubile. Da diffidare invece dei drink al guarana preconfezionati, che presentano lo stesso problema degli Energy Drink, in quanto a numero di calorie.
Personalmente, la mia scelta ricade, oltre che sui prodotti già citati, su un Energy Drink particolare, che ho trovato dopo molte ricerche, venduto sottoforma di compressa solubile in acqua, disegnato specificatamente per apportare tutti i vantaggi degli Energy Drink tradizionali ma con un numero molto limitato di calorie e una quantità notevolmente superiore di nutrienti, a un costo comparabile a quello dei prodotti più diffusi. Questo prodotto non è pubblicizzato e non si vende negli Autogrill o nei supermercati, ennesima prova che quello che l’industria alimentare e la macchina pubblicitaria da questa generata vuole spingerci a comprare, non sempre è il miglior prodotto per la nostra salute e il nostro benessere.
A cura di Marco Germani