Come non mettere tutto il tuo e commerce nelle mani dei motori di ricerca

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Enrico RattoMetteresti tutta la tua attività nelle mani di un agente commerciale che lavora per un’altra azienda? Non credo. E allora, perché il tuo ecommerce dovrebbe vivere in base alle scelte – più o meno tecnicamente prevedibili – di un algoritmo, e in particolare dell’algoritmo di Google?
Google è fondamentale, il suo sistema di ricerca porta ai nostri siti un numero elevatissimo di visitatori interessati ai nostri prodotti. Ma non può generare il 90% del traffico al nostro sito: se il tuo SEO ha successo, qualcosa di più generale non sta funzionando.

Ecco una corretta suddivisione delle fonti di traffico di un sito e-commerce, posto che ogni settore ha caratteristiche proprie:
– il traffico generato dalla ricerca dovrebbe essere tra il 40 ed il 50%;
– il traffico diretto dovrebbe essere al 20%;
– i siti referenti dovrebbero pesare per il 20-30%;
– infine, il traffico da campagne pay per click non dovrebbe superare il 10%.

Come vedi, i tuoi “agenti di vendita” sono almeno 4, e ognuno di questi ha molti sotto-agenti: i siti referenti saranno molti, ognuno peserà per una piccola percentuale, le parole chiave saranno molte perché lavorerai sulla coda lunga delle parole chiave, e così via.

Ecco quindi, in pratica, come dovresti suddividere le attività quotidiane per ottenere risultati dopo un certo periodo di tempo (1 anno).

preoccupati di posizionare il tuo sito sui motori: lavora sulla costruzione di un network di link, descrivi con cura ogni immagine del tuo ecommerce, posta testi di lunghezza superiore alle 10 righe e sempre originali. Il SEO non si costruisce da un giorno all’altro, ma si persegue nel tempo curando ogni aspetto del sito. Scrivi una serie di regole da seguire quando pubblichi un post, e portale tutte a termine: a Google il tuo sito piacerà sempre di più.

per migliorare il traffico diretto, cura il tuo brand on line e off line. Il cliente digita nella barra degli indirizzi l’indirizzo esatto del tuo sito quando ti conosce, quando ha ricevuto un tuo biglietto da visita o una tua brochure, quando un suo amico gli ha parlato – bene – di te.
Questo lavoro è molto vicino alla comunicazione classica. Attenzione: molte volte il traffico diretto arriva, secondo l’analytics, da Google: non ti è mai capitato di digitare il nome di un sito www.ilsitochecerco.com nella casella di ricerca di Google?

l’elenco dei siti referenti, ad oggi, comprende sia i siti classici che linkano al tuo sito, sia i link provenienti dai social network.
Per costruire link, la figura migliore di cui hai bisogno è un responsabile dei contenuti: una persona che scrive testi, tiene monitorati i forum e risponde ad eventuali domande (esperta abbastanza da non fare spam), tiene monitorati i siti di Answer (che portano moltissimo traffico), aggiorna i tuoi profili sui social network e assiste i clienti che scrivono all’azienda tramite questi canali.
Inoltre, questa persona contatta blogger interessati al tuo tema, fa testare i tuoi prodotti e fornisce tutte le informazioni di cui hanno bisogno per scrivere un articolo sulla tua attività. E’ il mestiere del PR on line.

infine, il pay per click. Oggi, questo canale è diventato molto costoso. O meglio, per rendere economici i click, oggi occorre grande esperienza nella scelta delle parole chiave, del contenuto dell’annuncio e nella stesura dei contenuti del sito. Questo ruolo ha quindi competenze di copywriting (scrive annunci efficaci), di SEO (sa scegliere le parole chiave tramite gli strumenti forniti dalle piattaforme) di content manager (pubblica contenuti efficaci sul sito), oltre che di gestione di un budget, perché quando l’investimento inizia a crescere, improvvisarsi può costare caro.

Certo, sono tutti ruoli che possono convogliare in una sola persona, ma fai sempre i paragoni con una attività tradizionale: la tua segretaria si occupa anche della gestione del magazzino? La trovi una situazione corretta? Suddividere le competenze, compatibilmente con il budget dell’azienda, è un obiettivo da perseguire.
Se farai un buon lavoro, nel giro di un anno (ma i tempi non sono mai garanzie, in questo mestiere) potrai dormire sonni tranquilli: se anche Google ti manda in decima pagina nel giro di un week end, il traffico al tuo sito e le tue vendite non ne risentiranno.

A cura di Enrico Ratto

Pubblicato il: 29 Ottobre 2011