Come investire senza inseguire il timing

Antonio VaccaroIn America lo chiamano “Il mito dell’investitore tonto”. Di che si tratta? Di una serie di errori in cui ricadono sistematicamente gli investitori occasionali, privi di un’adeguata preparazione.

Per esempio: comperare e vendere titoli cercando di indovinare il giusto timing; credere di possedere informazioni che gli altri non hanno; sovrastimare le proprie capacità di investitori; seguire le previsioni degli esperti; vendere i titoli in guadagno e mantenere quelli in perdita; acquistare i titoli che hanno perso molto; fare media al ribasso… eccetera.

Queste sono solamente alcune delle trappole dell’investitore che, spesso, conducono i risparmiatori a subire perdite pesantissime e ad incolpare gli altri  (i mercati, i gestori, gli speculatori) per i loro insuccessi.

La realtà, invece, è molto diversa: gli investitori “tonti” si lasciano condurre dalle emozioni anzichè dalla razionalità. Non solo. Il fatto di rimanere ancorati alla proprie convinzioni (errate!) genera errori ricorrenti e sistematici.

Ad esempio, pensare di poter recuperare una perdita acquistando ulteriori titoli della stessa specie è un errore che può costare molto caro. Nel marzo scorso un mio caro amico era in perdita con le azioni Enel. Nonostante l’avessi caldamente sconsigliato, ha voluto fare media al ribasso acquistando altri titoli. Dopo due settimane la sua perdita era più che raddoppiata!

Quando si investe, il fatto di inseguire il timing può essere molto pericoloso. È molto meglio agire con disciplina e con metodo, facendo uso di strategie documentate, e avendo altresì una profonda conoscenza della propria psicologia, ossia della propria reazione di fronte agli eventi sia negativi che positivi.

Capire esattamente come funziona la nostra mente quando siamo di fronte ad una decisione da prendere è il punto di partenza per investire con successo. Imparare a gestire le proprie emozioni (anziché inseguire il timing) è il segreto per diventare degli ottimi investitori.

A cura di Antonio Vaccaro

 

Pubblicato il: 29 Agosto 2012