Come imparare il linguaggio del video

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Le immagini veicolano la maggior parte dei messaggi della società contemporanea. Siano essi messaggi commerciali, politici o culturali, il mezzo audiovisivo è ritenuto il più adatto.

Ma ci siamo mai chiesti perché il video, a scapito di tante altre forme di comunicazione, è così preferibile? Perché è così immediato e di facile fruizione?

La risposta è semplice: il video “imita” la vita. Inoltre, se la vita è imperfetta, il video può non esserlo (o esserlo molto meno) e allo stesso tempo apparire naturale. Mi viene sempre in mente quando mia nonna mi raccontava del giorno in cui sua madre vide per la prima volta un film western: tutti quei morti la scioccarono e a nulla servì spiegarle che era tutto finto, per lei era vero come il mondo, come la realtà che la circondava.

Se ci viene da sorridere nell’udire questa storia, pensiamo a quanta credibilità diamo oggi alle informazioni che la televisione ci propina.

Questa imitazione della vita, che rende il video simile e differente dalla vita stessa, è la forza del suo successo. È grazie a questa imitazione che possiamo, sapendo come fare, aggiustare il tiro e trasmettere il nostro messaggio in modo tale che vada a segno e colpisca il nostro interlocutore.

Il video è un’arma, una forma d’arte, ma prima di tutto è un linguaggio con la sua grammatica e le sue regole che oggi, a più di cento anni dalla sua invenzione, abbiamo imparato a leggere ma che, nonostante i mezzi tecnici diffusissimi che abbiamo a disposizione anche su un semplice cellulare, ancora non a scrivere altrettanto bene.

Eppure con internet e la rivoluzione digitale realizzare e diffondere un video è alla portata di chiunque. Tutti possono fare milioni di contatti con una bella idea ben realizzata, basta veramente pochissimo: sapere quali sono le regole per costruire e ideare un video che funzioni, sapere come e attraverso quali inquadrature veicolare l’idea, capire l’importanza e le possibilità che abbiamo grazie al montaggio delle immagini e del suono. Arrivare dunque al prodotto finito e pronto per essere immesso nella rete, oppure mostrato a un possibile datore di lavoro, o ancora ai nostri clienti.

Il fronte è aperto, la democraticizzazione del mezzo video è la nostra realtà e un nuovo orizzonte si intravede: l’interazione. Dunque non c’è un minuto da perdere, siamo chiamati a una creatività sempre più libera per promuovere il nostro messaggio e decretare il successo delle nostre idee.

A cura di Alessandro Bandinelli & Valentina Zaggia
Autori di Comunicare con il Video

Pubblicato il: 6 Maggio 2011