Come fare networking in modo intelligente

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Stefano CalicchioUn recente articolo dell’Harvard Business Review a cura di Rob Cross e Robert Thomas ha evidenziato l’importanza dell’attività di networking intelligente per la carriera delle figure dirigenziali. Il titolo del pezzo “un modo intelligente di fare network” anticipava al lettore il concetto chiave espresso nel testo: come i decisori aziendali capaci di realizzare al meglio i propri obiettivi siano quelli in grado di stabilire contatti con persone selezionate, traendone benefici.

Imparare le tecniche e le strategie per lo sviluppo del network relazionale (quello che amo far rientrare nel concetto di Fattore Network) assume sempre più un’importanza decisiva non solo per i dirigenti aziendali, ma anche per tutti quei lavori a forte impatto consulenziale ai quali siamo chiamati. Oggi, in un mondo del lavoro tanto ipercompetitivo e caotico, le relazioni sembrano divenire l’unica vera bussola per creare i presupposti di una carriera prospera e duratura.

Non è un caso che nell’epoca dei social network e del villaggio globale, alle doti e competenze di networking venga data tanta importanza, anche in una rivista così selettiva e prestigiosa a livello internazionale come l’Harvard Business Review.
Nell’articolo si cita ad esempio la storia di Deb, manager all’interno di una primaria società tecnologica, in grado di arrivare al vertice della propria organizzazione grazie al rapporto con il proprio social network. Con questa ultima accezione non s’intende un insieme di profili virtuali come quelli che esistono su internet, ma di relazioni reali che vengono alimentate e sviluppate con impegno per la propria crescita personale e professionale.

Fare network è un’attività che difficilmente può essere improvvisata. Questo perché il networking possiede delle regole precise di funzionamento che è importante conoscere prima di procedere alla creazione di una rete di relazioni.
Oltre al reale interesse per gli altri, un aspetto troppo spesso trascurato riguarda la qualità delle persone con cui ci relazioniamo. Procedere in modo quantitativo, creando nel più breve tempo possibile il maggior numero di contatti, potrebbe essere non solo inefficace ma anche controproducente.

Chi ha letto l’ebook il Fattore Network sa già che quando si desidera potenziare le proprie capacità di networking è fondamentale concentrarsi sul alcuni specifici tipi di relazioni. Ad esempio le relazioni in grado di potenziare vicendevolmente il proprio gruppo di pari, attraverso lo scambio d’informazioni, esperienze e consigli. Oppure quelle di feedback potenziante, come nel caso dei rapporti di mentoring e sostegno personale.
Quando si parte con i giusti presupposti, l’attività di networking diventa un vero e proprio piano di empowering per tutti gl’individui che ne sono coinvolti. Proprio come nel caso di Deb, che ha individuato nelle persone la risorsa migliore per raggiungere gli agognati obiettivi professionali e personali.

A cura di Stefano Calicchio

Pubblicato il: 2 Dicembre 2011