Come compiere il primo passo per diventare assertivi

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L’assertività si fonda su una solida fiducia in se stessi, il che significa conoscersi e apprezzarsi per quello che si è. Facile a dirsi, molto meno facile a farsi.

Il nostro comportamento, il modo che utilizziamo per approcciare gli altri e, in generale, ogni nostra azione sono frutto delle opinioni che abbiamo maturato nel tempo e che spesso si sono formate durante la nostra gioventù come risultato dell’educazione famigliare e scolastica.

Se l’ambiente nel quale abbiamo sviluppato le nostre capacità di socializzazione ci ha fornito validi modelli, equilibrati messaggi di conforto, positivi incoraggiamenti e un clima affettivo sereno, probabilmente diventeremo adulti sicuri e ottimisti riguardo l’esito delle nostre scelte e il nostro futuro.

Ma alcuni messaggi, ricevuti soprattutto durante l’adolescenza, possono aver avuto conseguenze sul nostro comportamento adulto e generato insicurezze profonde legate al concetto di sé. Sono tali insicurezze che, ad esempio, fanno adottare atteggiamenti di finta modestia a fronte di un buon risultato conseguito. Frasi come “non fare il presuntuoso, non essere superbo, la modestia è una grande qualità”, ci possono portare a considerare l’orgoglio come un sentimento dal quale rifuggire, anche quando sarebbe più che giustificato.

Tali condizionamenti possono influenzare notevolmente la nostra capacità di instaurare relazioni interpersonali soddisfacenti. Ad esempio, possono farci attribuire un’importanza eccessiva all’approvazione altrui – dai familiari ai collaboratori – che porterà inevitabilmente ad atteggiamenti di eccessiva arrendevolezza. Il desiderio di piacere agli altri non è di per sé negativo, ma non deve indurci a indossare tante “maschere” quante sono le persone che incontriamo senza mai trovare la forza di esprimerci con naturalezza e originalità.

Il passato non deve essere considerato come la fonte di tutti i nostri guai attuali e non dobbiamo cadere nella trappola di continuare a imputare agli altri le nostre fragilità e ansie. È consigliabile evitare di continuare a guardare indietro e incominciare ad adottare un nuovo punto di vista fondato sul considerare il nostro passato come fonte di esperienza, ricchezza, bellezza, verità e saggezza che ci ha permesso di essere noi stessi.

Per stare bene, dobbiamo provare a orientarci maggiormente al presente, perché è l’unico tempo che abbiamo realmente a disposizione. Se viviamo continuamente volando con la mente attraverso il tempo, ora per ricordare con nostalgia il passato o per rimuginare su qualche errore, ora per preoccuparci del futuro, finiremo per trascorre l’esistenza “assenti”, estraniati dall’unico tempo in cui possiamo in realtà vivere.

Cominciamo con il pensare ogni tanto a noi stessi, non alla guida della nostra auto fermi in mezzo al traffico, ma regalandoci un periodo di tempo per riflettere – in un luogo appartato e confortevole – su come siamo fatti in termini di carattere e personalità, sulla nostra esistenza, sulle scelte che stiamo per compiere, su ciò che desideriamo.

Adottare uno stile di comunicazione assertiva si basa, prima di tutto, proprio su un buon rapporto con se stessi, generato dal conoscersi e dal confidare sulle proprie qualità e positività e, nel contempo, individuare quelle aree deboli della personalità e del comportamento che possono diventare oggetto di miglioramento. Questo lavoro di analisi è necessario per presentarci a noi stessi in una luce favorevole e raggiungere un’intima conoscenza e consapevolezza del proprio valore, purché fondata sulla realtà dei fatti: se fingo di possedere doti che non ho sono vanaglorioso, ma se mi piacciono le doti che possiedo ho solo stima in me stesso.

in definitiva, se non piaci a te stesso lo rivelerai con tutto il tuo comportamento e anche agli altri sarà difficile guardarti in modo favorevole: è il primo passo sulla strada dell’assertività.

A cura di Bruna Ferrarese
Autrice di Comunicazione Assertiva

Pubblicato il: 12 Febbraio 2011