Come attivare energie superiori per conseguire i nostri obiettivi

La Mente Inconscia - https://www.autostima.net/media/authors/sulprizio.jpgQuando mi iscrissi al primo anno della facoltà di Ingegneria non avevo tutte le idee chiare su ciò che mi aspettava. A quei tempi non c’era ancora Internet, per cui molte notizie venivano reperite con il passaparola. Una delle informazioni che non avevo ancora ben chiara, riguardava il grado di preparazione di base richiesto a chi iniziava la facoltà di Ingegneria.

Provenendo dall’Istituto tecnico per geometri, la preparazione sulle materie scientifiche era notoriamente molto bassa: argomenti di analisi matematica – come per esempio limiti, derivate e integrali – non venivano nemmeno accennati. Fu così che, frequentando le lezioni del primo anno, mi resi conto della grossa lacuna che avevo e che dovevo colmare. Per ben due volte, entrando nell’aula a lezione già iniziata e sbirciando con la coda dell’occhio la lavagna piena di simboli a me ignoti, ne uscii subito pensando di essere entrato, per errore, nell’aula dove si teneva qualche corso del secondo anno. Invece erano proprio le mie lezioni, solo che stavo scontando la mancanza di una solida preparazione, necessaria per affrontare la facoltà che avevo scelto.

Promisi a me stesso che sarei comunque andato avanti; sarei riuscito a recuperare tutte le lacune che ero ben consapevole di avere e che avrei ottenuto tutto questo facendo appello alle mie sole forze. Seguivo tutte le lezioni e studiavo tutti i giorni, con la sola eccezione della domenica pomeriggio. Andavo avanti instancabilmente, come un tritatutto, con la ferma convinzione di riuscire. E anche quando incontravo serie difficoltà, procedevo come se tutto fosse regolare e dedicavo il massimo impegno a ripetere e ad approfondire, a studiare e a ristudiare innumerevoli volte gli argomenti.

Arrivato al mese di maggio, quasi per incanto, scoprii che ero ben preparato e che padroneggiavo tutti gli argomenti. Nella sessione estiva degli esami, riuscii a superare ben quattro dei cinque esami previsti per il primo anno, quando normalmente lo studente medio di ingegneria riusciva a superarne due, o al massimo tre. Pur non conoscendo, a quei tempi, i poteri del subconscio, avevo del tutto inconsapevolmente applicato ciò che bisogna fare in questi casi. Avevo cioè dato un chiaro e forte messaggio al mio subconscio di ciò che gli richiedevo: apprendere e padroneggiare le materie oggetto di studio, nel tempo che avevo a disposizione. Il tutto con la chiara e netta credenza di riuscire nel mio intento. Questi messaggi li ripetevo a me stesso con una certa frequenza, in particolare quando mi sembrava di non afferrare bene gli argomenti di studio. Ogni volta che mi sedevo per studiare, il subconscio attivava energie superiori volte a ottenere il risultato che avevo richiesto.

Quello che non mi sono mai detto, anche nei momenti più difficili, sono le frasi del tipo: «Sono negato per questa facoltà; la matematica è difficile; gli argomenti non mi entrano in testa; non ce la farò mai a imparare la matematica». Gli stati d’animo associati a questi pensieri sono particolarmente deleteri: per esempio sentirsi buoni a nulla, inadeguati alla situazione o provare un senso di incapacità ad affrontare le difficoltà della vita. Avere questi pensieri e credere in essi, significa che prima o poi li si vedrà realmente realizzati nella propria vita, con tutte le facilmente immaginabili conseguenze nefaste. Il subconscio, infatti, tramuta in pratica i nostri pensieri e le nostre ripetute affermazioni. Essendo “letterale”, non si chiede il motivo per cui una persona dice a se stessa: «Non ce la farò mai a imparare la matematica».

Non ha la capacità di discernere se quella frase è stata detta tanto per dire, per scherzo o per qualche altra ragione. Quello che il subconscio riceve come informazione è che la persona richiede di “non farcela a imparare la matematica” e, pertanto, impartisce l’ordine a 100.000 miliardi di cellule di fare in modo che tale disposizione venga effettivamente realizzata. Adesso starete pensando: «Ma allora il subconscio ci fa diventare scemi?» Ebbene sì, può fare anche questo, e tutto dipende da noi, dai messaggi che, direttamente o indirettamente, inviamo o dai messaggi che acquisiamo dall’ambiente con cui interagiamo.

a cura di Bonifacio Sulprizio

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Pubblicato il: 10 Agosto 2014