Come ascoltare per comprendere

Stefano BerdiniMolte volte non riusciamo a capirci quando parliamo, eppure capirsi è il primo passo per aiutarsi. Il problema spesso non è su come parliamo ma su come ascoltiamo. L’ascolto è il vero segreto per comprendersi, e ho parlato di comprendere e non di capire. Comprendere infatti richiede una attenzione sicuramente maggiore, richiede di entrare in contatto con il nostro interlocutore; e come possiamo pretendere di entrarci in contatto se non lo ascoltiamo? A scuola e fin da piccoli tutti si sono preoccupati di insegnarci a parlare ma davvero pochi ci hanno invece insegnato l’arte dell’ascolto.

Provo allora a dare 3 piccoli consigli che possono facilitare l’ascolto e al tempo stesso aiutare la nostra comprensione dell’altro. Questo può essere un ottimo metodo da applicare in tutte le relazioni di aiuto; per quanto mi riguarda sono dei principi base che cerco sempre di seguire quando lavoro con le persone nei progetti di miglioramento organizzativo.

Ascolta in silenzio
Il silenzio è d’oro dice un antico proverbio. In effetti per ascoltare nel miglior modo possibile occorre favorire il silenzio e quindi rimanere zitti il più possibile mentre una persona ci sta parlando. Questo significa porre la massima attenzione al nostro interlocutore senza pensare a ciò che dobbiamo rispondere o riempiendo di parole eventuali silenzi. Per favorire l’ascolto, nei momenti di silenzio è bene rimanere in silenzio e se proprio la situazione non si sblocca allora intervenire con molta delicatezza sollecitando il nostro interlocutore a riprendere. 

Ascolta ciò che viene detto ma anche come viene detto
È ormai assodato che la comunicazione non verbale e quella para-verbale parlano più di mille parole. Ma occorre allenarsi a questo e il silenzio può aiutarci anche in questo caso. Osserva sempre con molta attenzione il tuo interlocutore, guarda la sua postura, i suoi gesti, il suo modo di parlare, il tono e il volume della voce. È praticamente impossibile inviare messaggi verbali non accompagnati da segnali non verbali e se c’è qualcosa che non va è proprio perché questi due tipi di messaggi, nel corso del colloquio non sono coerenti tra di loro. Osservandoli con attenzione puoi facilitare la comprensione di quanto ti sta dicendo il tuo interlocutore.

Ascolta senza giudicare
Sentirsi liberi di parlare significa che dall’altra parte c’è una persona che si sente libera di ascoltare senza pregiudizi e con accettazione. Quando ci poniamo in ascolto dovremmo evitare il più possibile di interpretare secondo il nostro modo di vedere ciò che sta dicendo, di fornire soluzioni preconfezionate, di compatire l’altro o peggio di fare valutazioni esprimendo un giudizio. Se l’altra persona si aspetta da noi un aiuto, la prima cosa che cercherà è quella di essere ascoltato, semplicemente ascoltato e compreso, non necessariamente capito. 

L’ascolto è il primo passo nella relazione ed anche il primo valido strumento di comunicazione. Se vuoi aiutare veramente qualcuno, per prima cosa cerca di ascoltarlo!

A cura di Stefano Berdini

Pubblicato il: 18 Aprile 2012