Autodifesa Alimentare… ma che significa?

Sono Leonardo Di Paola ed è la prima volta che scrivo in questo Blog.

Il prossimo 3 Maggio uscirà il nostro primo Ebook edito da Bruno Editore: Autodifesa Alimentare”. Dico “nostro” perché questo progetto, come tanti altri cui mi sono appassionato negli ultimi 18 anni, è il frutto di un’armoniosa e passionale collaborazione con Viviana Taccione.
 
Quando abbiamo ideato questo concetto, quasi un anno fa, ci siamo subito resi conto che forse era qualcosa di più di un’idea simpatica…
La  maggior parte delle persone già solo sentendone il nome si rendevano istintivamente conto che c’era qualcosa di stimolante dietro, soprattutto le persone che già ci conoscevano come Personal Wellness Coach.

Ma dopo il primo istante di entusiasmo sincero… sul loro volto vedevi esattamente quello che, qualche anno fa, avresti visto sul nostro: un enorme, aggraziato punto interrogativo!

In effetti l’abbinata dei termini “Autodifesa” e “Alimentare” è un concetto nuovo, ed è fondamentale chiarirlo.

Ovviamente non si tratta di imparare una millenaria arte marziale per difendersi dalle offese fisiche di un prosciutto o di una noce di cocco! Tuttavia, per quel poco che so delle arti marziali orientali, una forma completa ed evoluta di difesa personale non si può staccare da una profonda conoscenza di noi stessi ancor prima che del nostro avversario.

In questo senso “Autodifesa Alimentare” può essere paragonata ad una disciplina orientale. Perché dobbiamo imparare a difenderci innanzitutto da noi stessi, dalla nostra disattenzione, dal nostro palato onnivoro, dalle ansie che affoghiamo nel cibo, dallo stress che ci porta a mangiare la cosa sbagliata nel momento sbagliato.

Per poi imparare a difenderci dall’avversario evidente: l’industria alimentare, che nella sempre più folle corsa verso il suo naturale destino di ottimizzazione dei fatturati, ci sta aiutando a fare Karakiri.

In ultima istanza si tratta di scoprire un modo semplice (perché semplificare resta uno degli obiettivi fondamentali, un impegno, quasi “un giuramento” che ci siamo fatti Viviana ed io…) per autodifendersi dal cibo, inteso oggi sempre più come prodotto industriale di bassa qualità da vendere al più alto numero di persone.

Un prodotto sempre più elaborato sostenuto da ricerche di mercato, additivi e packaging che del cibo vero mantiene più la forma che la sostanza. Ma senza dimenticarsi di recuperare o reinventare un modo altrettanto semplice per autodifendersi con il cibo. Cibo sano, salutare, che ancora conserva un briciolo di naturalezza, fatto quando Sapore e Salubrità erano ancora grandi amici. E senza rinunciare al cibo nuovo, all’innovazione bilanciata, agli incoraggianti risultati di chi cerca di sfruttare la tecnologia per imparare dalla natura come vivere meglio e più a lungo.

Non è tanto dunque un’infinta serie di divieti, anche perché siamo per il Pensiero Alimentare Positivo, quanto una continua scoperta di sapori nuovi e buone sensazioni da usare a nostro vantaggio per vivere meglio. 

 A cura di Leonardo Di Paola
Co-Autore di “Autodifesa Alimentare” (dal 3 Maggio 2008)

Pubblicato il: 9 Aprile 2008