3 Trucchi per raggiungere il benessere attraverso l’alimentazione

Oreste PetrilloPer televisione si vedono spesso dietologi che consigliano la dieta mediterranea come il miglior modo per alimentarsi per il benessere. Essi osannano oltremodo i carboidrati. Ma è proprio così? Il benessere è raggiunto solo assimilando carboidrati? E, tutti i carboidrati sono uguali? 

Partiamo da una premessa. L’alimentazione di uno sportivo deve essere completamente diversa da quella di un sedentario. Una volta ingerito un alimento questo deve essere scisso nelle particelle ultime. I glucidi o carboidrati vengono separati e trasformati in glucosio o fruttosio (dipende dall’alimento) e trasportati tramite il sangue agli organi principali (fegato, cervello, muscoli, etc.). Gli zuccheri in più nel sangue vengono immagazzinati in scorte di grasso. Ciò perché l’insulina agisce quando ingeriamo dei carboidrati, ed è l’ormone che elimina gli zuccheri dal sangue. Zuccheri in eccesso possono portare a diabete e iperglicemia.

Pensiamo al corpo come ad un palloncino, una volta riempito d’acqua, l’acqua in eccesso deborderà dai lati. E così è anche per i carboidrati. Un surplus di essi deborderà dalle scorte muscolari, epatiche o cerebrali e finirà per essere immagazzinato  nel tessuto adiposo. I sedentari hanno le scorte di glucidi quasi sempre colme e quindi, giocoforza, la quantità  di carboidrati da assimilare nell’arco della giornata dovrà essere molto limitata. 

Una branca dell’alimentazione che si sta facendo strada nei giorni nostri è la “cronodieta”. Essa insegna cosa assimilare nell’arco dell’intero giorno per la maggiore o minore forza degli ormoni all’interno del nostro corpo. Per tal via, l’insulina avrà un picco al mattino e perderà la sua intensità dal tardo pomeriggio in poi. Quindi nutrirsi con carboidrati dal pomeriggio alla tarda sera porterà ad un più repentino accumulo di essi in adipe. Se proprio non si resiste all’assenza di glucidi, assimilateli nella prima parte della giornata.

I carboidrati da evitare sono gli zuccheri semplici, saccarosio, fruttosio, glucosio, destrosio e lo sciroppo di glucosio-fruttosio (HFCS – “High-fructose corn syrup”), nutriente creato dall’uomo per l’utilizzo delle bibite zuccherate e che è direttamente immagazzinato in grasso dato che il nostro organismo non lo riesce ad usare come  carburante e che, oltre a favorire l’obesità, è nocivo per il fegato (quindi, anche questo da evitare assolutamente!). 

Si rammenta che è assolutamente da evitare di assumere la frutta dopo pasti ricchi di carboidrati, dato che il fruttosio è scomposto principalmente nel fegato e, dopo un pasto ricco di zuccheri composti o semplici, esso sarà  già saturo di glucidi, per tal via il fruttosio verrà a rimpinguare le scorte di grasso sottocutaneo.

Gli sportivi, invece, devono assumere una quantità di carboidrati che possa supportare i loro allenamenti e aiutarli nel recupero. I carboidrati impediscono di utilizzare altre fonti energetiche come gli aminoacidi (e soprattutto la leucina). Inoltre, essi innescano la produzione di un importantissimo ormone, l’ormone della crescita e, a ciò, va aggiunta una soppressione degli ormoni catabolici come il cortisolo, il glucagone, e le catecolamine.). Gli sportivi agonisti sono soliti assumere  tra i 5,5 e i 7,7 gr di carboidrati per chilo di peso corporeo.
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A cura di Oreste Maria Petrillo

Pubblicato il: 5 Novembre 2012