3 segreti per un consulente perfetto

Foto Iniziale

Giancarlo RandoneDa chi vi è facile accettare un consiglio? Sicuramente da chi è per voi un collaudato amico, uno che vi da il consiglio perchè vi stima e vi vuole bene.
Consulente deriva etimologicamente da “consiglio”; quindi il consulente è un consigliere esperto e fidato.

Il primo segreto di un buon consulente è ASCOLTARE, attentamente. Chi sa ascoltare trasmette sicurezza, attenzione, interesse. Se saprai ascoltare ( che non significa “udire” parole, ma far proprie le espressioni altrui, viverle come nostre, assimilarle nella mente e nel cuore) avrai compiuto il primo importante passo.

Il secondo segreto è, dopo aver ascoltato, fare buone domande, non invadenti o imbarazzanti, ma  che suscitino in chi hai di fronte un preciso senso di gratitudine; quasi un dire “che bella domanda! Allora sei davvero interessato a ciò che penso!”.

Il terzo segreto è prendere appunti. Cosa ti fornirà materiale per i tuoi appunti? Il tuo aver ascoltato attentamente, prima di tutto, perchè avrai registrato ansie, problemi, preoccupazioni e timori della persona alla quale dovrai dare consigli. Ma avrai anche registrato i suoi desideri, le sue ambizioni, i suoi programmi. E sarà su questi questi elementi che “costruirai” la tua consulenza.

Negli appunti annoterai anche le risposte alle domande che avrai fatto, e inizierai ad annotare – in una apposita sezione del tuo foglio, come ti viene indicato ne “Il Consulente perfetto”- non solo ciò che avrai raccolto dal tuo potenziale cliente, ma anche ciò che ti sarà venuto in mente e che costituirà il tuo lavoro.
Porterai con via con te- raccolti in un solo foglio appositamente strutturato- preziosi spunti per tornare dal tuo cliente con una proposta che non sarà stata costruita con le tue idee, ma calata sui suoi bisogni, timori, speranze e dubbi.

Che cosa meravigliosa sarà per te quando avrai assaporato la gioia piena e appagante di aver davvero impartito buoni ed efficaci consigli! Verrai ricompensato in almeno tre modi: a) Con il più che meritato onorario; b) con la gioia interiore di aver dato a piene mani; c) con la gratitudine del tuo cliente, che ti avrà sentito amico e consigliere prezioso, e che parlerà entusiasticamente di te e del tuo lavoro, incrementando le tue possibilità di successo.

A cura di Giancarlo Randone

Pubblicato il: 28 Settembre 2011