3 segreti per favorire le condizioni ottimali per l’apprendimento degli adulti

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Bruna FerrareseL’azione dell’apprendere riguarda l’acquisizione di conoscenze e lo sviluppo di capacità e attitudini. Si tratta di un processo permanente, che si sviluppa lungo tutto l’arco della vita di un essere umano e che ne determina il costante cambiamento in termini di comportamento. Quindi, in estrema sintesi, si può affermare che l’apprendimento è cambiamento.

1° Segreto: valorizzare il know-how posseduto
Questo concetto vale tanto per i bambini quanto per gli adulti ma tra pedagogia e andragogia esistono differenze significative che devono necessariamente essere prese in considerazione da chi si appresta a condurre un intervento formativo.
Innanzitutto mentre il bambino inizialmente è privo di conoscenze e ha un’esperienza personale limitata, l’adulto possiede un bagaglio significativo e specifico, in termini di preparazione  scolastica, e può contare su un’esperienza diretta quasi sempre superiore alla conoscenza che potrà ricevere in aula. L’insegnante si attiene a programmi predefiniti, sa qual è il livello di conoscenze posseduto dal gruppo di allievi e si propone di portare un’intera classe a un livello più avanzato. Il formatore, invece, non sa quasi nulla dei discenti, le modalità che utilizzerà, per trasmettere al gruppo, saranno realmente definite nel momento stesso in cui incontrerà i partecipanti e ognuno di loro percorrerà strade diverse per evolvere.
L’adulto possiede conoscenze proprie ed esperienze dirette, che possono condizionare la sua disponibilità a sperimentare ed attuare un cambiamento.

2° Segreto: considerare le leve motivazionali
Un altro aspetto fondamentale è legato alla motivazione che differenzia bambini e adulti. I primi sono motivati a imparare in vista di una buona votazione, mentre i secondi sono motivati dall’interesse suscitato dall’argomento e ciò impone di adottare “strategie di comunicazione” capaci di sollecitare l’attenzione individuale in modo mirato.
Occorre anche considerare l’aspetto del “concetto di sé” che l’adulto ha perfezionato nel tempo e l’atteggiamento di competizione che viene inevitabilmente assunto nei confronti del docente. L’obiettivo è metterlo alla prova per stabilire se potrà veramente insegnare qualcosa di nuovo o di diverso rispetto alle competenze già largamente possedute.

3° Segreto: concretezza e aderenza alla vita reale
La credibilità del docente si gioca fin dai primi minuti di rapporto con il gruppo dei discenti, ma sarà continuamente controllata durante lo svolgimento di tutta l’esperienza di formazione per verificare se la trattazione dei temi ha effettive applicazioni nella vita reale e se vengono fornite soluzioni concrete ai problemi.
L’adulto, infatti, è disponibile ad apprendere se valuta utile, nella vita di ogni giorno, quanto viene proposto e se percepisce di poter incrementare il proprio “saper fare”.

A cura di Bruna Ferrarese

Pubblicato il: 29 Dicembre 2011