Come sviluppare fatturato ed entrate (parte Seconda)

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Consideriamo, in questa seconda parte dell’articolo, un altro tipo di tecnica, per sviluppare il vostro fatturato in misura davvero consistente.
Si tratta di sviluppare le funzioni del vostro prodotto/servizio, in modo che queste soddisfino un numero decisamente sempre più crescente di esigenze del cliente, consentendo un posizionamento davvero vincente rispetto alla concorrenza.

Vi propongo oggi una serie di case history, ancora una volta con riferimento al settore della sicurezza. Consideriamo, intanto, i tradizionali sistemi antifurto, per abitazione, piuttosto che per veicolo o esercizio commerciale. Tradizionalmente, si trattava di sistemi molto semplici. In pratica, uno o più sensori trasmettevano un eventuale segnale d’allarme ad una centrale, che faceva scattare una o più sirene.

Ma il segmento di mercato, cui evidentemente si rivolge questo tipo di prodotto, ha richiesto, con il passare del tempo, sempre più sicurezza, anche perché è risaputo che spesso i ladri sono abbastanza indifferenti ad un segnale puramente sonoro, riuscendo  a disattivarlo in fretta, contando sulla quasi sempre costante indifferenza dei vicini.
Ma ecco che con l’evoluzione tecnica e tecnologica, quale applicazione della funzione aziendale Ricerca e Sviluppo, che va a braccetto con lo sviluppo dei prodotti, i sistemi antifurto si sono evoluti in misura consistente. Basti pensare alle più significative funzioni, che sono oggi in grado di svolgere.

Inizialmente, molti sistemi antifurto, sia per ambienti, che per autoveicoli, usavano telecomandi, che potevano essere facilmente clonati con uno scanner.
Questi telecomandi, infatti, non differivano da quelli attualmente usati per l’apertura dei cancelli. E, come molti di voi sapranno, se si necessita di altri telecomandi per il funzionamento dei cancelli, basta recarsi in qualsiasi punto commerciale, che offra un servizio di duplicazione di questo tipo.
Il codice del vostro telecomando viene infatti registrato da un apparecchietto, chiamato scanner. Si tratta dello stesso tipo di telecomando, che all’inizio montavano i sistemi antifurto.
Il ladro si posizionava, quindi, in prossimità di un veicolo, e quando il proprietario attivava o disattivava l’antifurto, azionando uno scanner in tasca, il ladro otteneva una copia del telecomando stesso.

Voi capite che non era, evidentemente, un sistema che potesse garantire chissà quale sicurezza.
Ma, per fortuna, ancora una volta grazie agli sviluppi tecnico-tecnologici, si è ottenuta la realizzazione di telecomandi, con particolari caratteristiche di sicurezza.
Intanto, il codice è praticamente non copiabile. Inoltre molti telecomandi usano la funzione di codice variabile. Praticamente, se anche si riuscisse a copiare il codice di quello specifico telecomando, la cosa sarebbe inutile, poiché il telecomando utilizza, di volta in volta, codici diversi, cioè variabili, rendendo inutilizzabile il codice precedentemente usato.

Con lo sviluppo della telefonia cellulare, è inoltre possibile avere antifurto, che avvisano tramite SMS in tempo reale di varie situazioni, dall’intrusione, al livello di batteria troppo bassa, per non parlare della possibilità di ascoltare a distanza un ambiente, attivando un microfono. Per le abitazioni e gli esercizi commerciali è poi prevista un’integrazione con eventuali funzioni domotiche, che vanno dallo spegnimento ed accensione a distanza di strutture ed apparecchiature, da un cancello ad una serranda, sino all’accensione di un televisore o dell’aria condizionata, ecc.

Addirittura, se si tratta di antifurto per autoveicoli, è possibile individuare l’esatta posizione di questi ultimi, tramite sistemi satellitari, e bloccare l’iniezione del veicoli, così da renderli inutilizzabile alla partenza. Il tutto, peraltro, si può integrare in un unico sistema antifurto, tale da attivare anche una sirena, e tramite un solo telecomando.

Un’altra moderna innovazione sono le centraline, con memoria dei dati. Praticamente, la centrale del sistema memorizza tutta una serie di eventi, dall’intrusione, ai sensori che si sono attivati, ma segnalando anche situazioni, come la presenza di una bassa carica della batteria, piuttosto che l’assenza della linea elettrica esterna, se la corrente manca per più di un certo periodo.
Ed ancora una volta, si possono avere questi avvisi anche sul telefono, tramite SMS in tempo praticamente reale.

In sintesi, molte funzioni in più, che hanno reso obsoleti i precedenti sistemi.

Seguitemi ancora, e analizzeremo, la prossima volta, ulteriori sviluppi.

A Cura di Gian Piero Turletti,
Autore di “Progetto Azienda”

Pubblicato il: 31 Marzo 2009