Oggi sempre più persone si lasciano andare alla routine quotidiana dimenticando che un tempo ognuno di noi aveva ambizioni importanti, sogni, desideri che credevamo di poter realizzare una volta diventati grandi. Il tempo passa, spesso molto più in fretta di quanto vorremmo. Ce ne accorgiamo quando ricorre l’anniversario di un evento importante come: il crollo del muro di Berlino nel 1961, il primo uomo sulla luna nel 1969; il crollo delle torri gemelle nel 2001; l’elezione del primo presidente americano di colore Barack Obama nel 2008; la morte di Steve Jobs, il fondatore della Apple nel 2011 e così via.
Adesso puoi diventare l’Obama italiano…
di Giacomo BrunoObama ha vinto e io sono emozionato. Ascoltavo il suo discorso e quando ha detto che “noi siamo la più grande nazione della Terra” mi sono commosso. Eppure non parlava della mia nazione ma della sua. Non se se anche tu ai seguito più le elezioni presidenziali Usa che quelle per la regione Sicilia che si sono appena svolte o quelle politiche che verranno a breve. Io le ho seguite, le ho studiate molto attentamente e posso dirti che Obama ha puntato su due pilastri fondamentali: “la migliore organizzazione nella storia della politica” come la definisce lui stesso e un’abilità paurosa durante i comizi.
Come indurre “stati” nel pubblico (seconda parte)
Come detto nella prima parte, emozionare il tuo pubblico vuol dire farlo entrare in uno o più stati fisiologici-emotivi. Una strategia validissima è quella di utilizzare le metafore.