Come riprendersi la propria libertà

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Filippo MasiNell’ebook Ritirarsi a 40 anni viene descritto in modo molto dettagliato il processo di riflessione che secondo molti Downshifters dovrebbe essere seguito per arrivare a una decisione efficace di semplificazione della propria vita.

Credo che il libro consenta a tutti con molto buon senso di capire che:

– senza un’indipendenza finanziaria di un certo tipo il Downshifting è molto rischioso;

– occorre condividere veramente la decisione con tutti i membri della propria famiglia;

– senza la giusta preparazione mentale è facile cadere nella tentazione di tornare alla vita precedente e mandare in fumo anni di sacrifici.

Nel libro sono evidenziati analiticamente gli elementi necessari alla preparazione a tavolino e sul campo rispetto alla nostra indipendenza e libertà.

In effetti se ci poniamo un semplice interrogativo: “con la vita che facciamo… siamo davvero liberi?”, possiamo trovarci di fronte ad una risposta semplificatrice “si/no”, ma anche ad una del tipo: “potenzialmente si”.

E’ proprio questo il punto: la differenza fra una situazione potenziale e una situazione cinetica.

Tutti noi possiamo cogliere questo concetto di diversa energia. Se si osserva un enorme bacino d’acqua fermato da una diga, si può cogliere ordine e tranquillità… ma anche l’enorme differenza che si ottiene quando la diga si apre e l’acqua scende a valle con un enorme impatto energetico, prima solo potenziale.

Ebbene, quando rispondiamo che “potenzialmente siamo liberi”, significa che pensiamo di essere energia contingentata da una diga… e stiamo riflettendo su cosa succederà quando potremo liberare la nostra forza e potremo esprimere tutte le nostre potenzialità.

Ecco quindi gli spunti di riflessione:

Preferiamo stazionare nel nostro “ordinato” stato potenziale o vogliamo prima o poi aprire le chiuse e lanciarci verso valle con tutta la nostra energia, per vedere fino a che punto possiamo arrivare?

Tutto sommato stare dentro la diga può essere piacevole, e in più sentiamo un senso di maggiore sicurezza e prevedibilità rispetto al turbinare dell’acqua a valle, perché cambiare?

A tutti piacerebbe avere molto più tempo da dedicare a se stessi ed ai propri cari… ma se il prezzo di tutto questo è maggiore insicurezza e maggiori rischi, il gioco (il tempo) vale la candela?

Abbiamo forse colto che per “riprendersi la propria libertà” occorre assumersi dei rischi.

I rischi possono essere solo gestiti e mitigati con la preparazione fisica e mentale, ed è proprio questo su cui dobbiamo lavorare se vogliamo riprenderci la nostra libertà.

A cura di Filippo Masi
Autore di Ritirarsi a 40 anni

Pubblicato il: 14 Giugno 2010